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Tra Leclerc, Di Maio e GiovinazziLeo Turrini - 28 novembre 2018

Ragazze e ragazzi, almeno qui.
Almeno tra noi.
Io sono molto contento: è bello che Carletto Leclerc abbia debuttato alla grande sulla Rossa nel test Pirelli di Abu Dhabi.
Un test Pirelli.
Ma, appunto, almeno qui. Almeno tra noi.
È così grottesco il paragone forzato tra Leclerc e Vettel!
Io non abbocco.
Semmai mi abbiocco, essendo vegliardo.
Verificheremo il rapporto tra i nuovi compagni quando sarà il momento.
Anche perché la Ferrari non vince un mondiale piloti dal 2007 e francamente dubito sia di qualche utilità costruire in anticipo una contrapposizione tra i drivers di casa.
Aggiungo che è puerile, nonché indice di scarsa cultura sportiva, asserire che a un quattro volte iridato serve la sveglia suonata da un più giovane collega legittimamente ambizioso.
Queste sono barzellette raccontate male.
E sì che c’e poco da ridere, dopo dieci titoli mondiali Mercedes in cinque anni.
Ma, a quanto pare, fa comodo spostare altrove l’attenzione.
Se l’ultimo campionato l’ha perso Vettel da solo, io sono Enzo Ferrari (cosa che, sotto sotto, nemmeno mi dispiacerebbe).
Facciamo così.
Molto bene Carletto Leclerc in The day one.
E forza Giovinazzi, che ci restituisce un po’ di orgoglio italiano (tra parentesi: ma il sovranista Di Maio, dopo aver esternato su Leclerc, non poteva ricordarsi anche del mio amico Antonio?!?).