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Sogno di mezza estate di un ex ferraristaLeo Turrini - 21 luglio 2020

Sono tempi così.

Un ex ingegnere della Ferrari, da anni attivo in Germania, mi ha inviato un curioso testo, una via di mezzo tra incubo e favola.

Lo pubblico molto volentieri.

 

Il soprannaturale esiste!
L‘ennesima riprova l’ho avuta ieri sera tardi, quando come d’abitudine porto la monnezza al bidone del rudo.
Che, guarda un po‘ il caso, è rosso.
Mentre mi accingo a sollevare l’alettone, pardon, il coperchio del detto bidone (stranamente recante i numeri 5 e 16 sul fianco e appunto avente un coperchio a forma di alettone) sento un‘improvvisa e per me sinistramente nota ventata gelida, seguita da una specie di sussurro strozzato.
„Ehi!! Lei! Dico a lei, Ingegnere del bidone!“
In un lampo mi attraversa la mente il nome del possessore di tale vociaccia screanzata.
„PRESIDENTE!!! Ancora Lei !! Ma non dovevamo vederci piú?“, grido, lasciando sfuggire una penosa citazione.
„Non gridi cribbio!!! Piuttosto mi aiuti subito a nascondermi perché un pazzo mi insegue mulinando la mia Katana dopo avermela sfilata dal sarcofago. Si sbrighi!!!!!“, risponde la figura avvolta in un sinistro

maglione nerastro che ora davvero riconosco come familiare.
Non faccio a tempo a riconoscere il Presidente che un grido acutissimo lacera la notte mentre raffiche di vento accompagnate da un inconfondibile odore di nocino ci portano le parole inequivocabili:
„S‘át ciap a stac la testa dal collo , guérda mó che fila di maroni cát cumbiné nella mia bottega!!!“.
Parole seguite dall’altrettanto sinistro sibilo della celebre Katana mulinata dallo spirito evidentemente agitato del Vecchio, la cui voce ora associo subito a quella celebre ed udita nelle rare interviste alla televisione.
Invece di scattare fuggendo ventre a terra da quello spirito scalmanato ed assetato di vendetta, mi faccio scappare un
„eheh Presidente, chi di Katana ferisce..“…
„Non dica cazzate e mi aiuti a nascondermi piuttosto!!!“.
Insomma in un Fiat… no, in un Fcat ci ritroviamo aquattati assieme, io e quello spettro maledettamente

vivo, sotto al bidone (del rudo, rosso, con i numeri 5 e 16, con un alettone al posto del coperchio o forse viceversa, non lo ricordo più).
Ora vediamo distintamente quella figura familiare che s’aggira a pochi metri da noi e la udiamo mormorare:
„S’ál cát lo affetto come un parsót ed Modna, guarda che laór l’á cumbiné con la mé squédra, a dar retta a quel m‘barieggh….“.
„Presidente, chi é l‘ubriaco?“, chiedo con assoluto sprezzo del pericolo di venire scoperti dal Vecchio con la spadona lucente.
„Faccia silenzio assoluto!!!! O vuole finire in mezzo ad una tigella?“, sibila gelido il Maglione fosforescente di rabbia.
Dopo qualche minuto lungo una vita, teso come quando dopo la partenza del GP arriva (per il bidone del rudo, rosso) la prima curva ed approffittando di un temporaneo allontanamento del Vecchio con la Spada, mi faccio coraggio ed insisto.
„Insomma Presidente, siamo nascosti sotto a questo bidone (rosso) e discretamente nella merda. Mi

dovrebbe davvero spiegare perché quel Vecchio ce l’ha con Lei e la vuole assolutamente katanare“.
„Faccia la domanda di riserva!“.
„.Non ce l’ho la domanda di riserva… prima #devoanallizareidati“.
„Lei è un po‘ tonto eh. Comunque quel Vecchio tutti i torti non li ha, anche se non ho capito chi è“.
„Glielo posso spiegare io dopo chi è, ma prima mi spieghi lei“.
„È molto semplice. Ero convinto di poter risparmiare e mi sono lasciato convincere che seconde e terze e quarte linee fossero sufficienti per vincere ed avessero i cassetti pieni di idee buone come le mie azioni FCA. Ho fatto male a lasciarmi convincere“.
„Abbia pazienza eh, ma chi puó essere riuscito a convincere uno come Lei che, mi scusi, gli interlocutori li ascoltava solo allo scopo indurli appunto ad acquistare le sue ottime azioni FCA?“.
„Ma mi son lasciato convincere da quell’ingegnere lungo ed allampanato, quello che pare uscito da un film di ghostbusters. Col bel risultato che ora ho il Vecchio alle calcagna ed armato della Katana che ho sempre usato io per regolare le mie di questioni“.

„Anche con riguardo alla mitica spadona e con tutto il rispetto osserverei, Presidente, che Lei abbia un poco esagerato“.
„Ma pensa davvero che io mi divertissi a dare colpi di spada? Ascoltavo cosa mi veniva relazionato da quel lungagnone ed agivo di conseguenza dopo essere stato convinto dell’utilitá di calare il fendente! Adesso è un po‘ tardi per rimediare, le vittime della mia Spada si sono accasate altrove e vincono a nastro, come si dice, mentre la bottega a cui quel Vecchio (ma chi diavolo é?) pare tenere tanto è in caduta libera e…“
„… e le azioni FCA vanno comunque benissimo Presidente“, mi scappa di nuovo, maledetto vizio di non stare zitto.
„Si? Lo vada a dire Lei a quel pazzo che brandisce la mia Katana con la bava alla bocca!!!“.
„… Vìn fóra che a dág al tó avér…. At cat vé… ti trovo prima o poi!!!!“, urla intanto lo Spirito di quel Vecchio, tornato ad aggirarsi pericolosamente vicino al nostro nascondiglio (rosso).
Insomma l’attesa che quello se ne andasse è diventata cosí lunga che mi sono addormentato per riaprire gli occhi solo al primo chiarore dell’alba, stavolta da solo

ma ancora steso sotto a quel maledetto bidone rosso (del rudo, con i numeri 5 e 16 sulla fiancata e l’alettone, pardon il coperchio, aperto) adesso peró, ed inspiegabilmente, pieno fino all’orlo di macchinine Rosse.