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Sing Sing, la Ferrari era su Scherzi a parteLeo Turrini - 14 settembre 2018

Erano pochi millesimi a Monza.
Sono, almeno a giudicare dal venerdì, pochi millesimi a Sing Sing.
I tracciati di Brianza e Marina Bay sono quanto diversissimi. Imparagonabili.
Con buona pace di chi continua a sproloquiare che la Ferrari non può perdere questo mondiale, disponendo di una vettura superiore alla Mercedes.
Io so bene quanto dilagante sia, in questo tempo che mi è dato vivere, il trionfo dell’ignoranza.
Ma insomma, almeno in materia di Formula Uno!, dovremmo tutti avere un sacro rispetto dei fatti.
Riassumendo e banalizzando (perché non è soltanto il male ad essere banale, è tale anche la verità).
A Vettel servirà un week end perfetto per vincere.
Idem alla squadra Rossa.
Hamilton ha il vantaggio dell’inerzia, cioè quei trenta punti sono come la coperta di Linus. Lo rassicurano: il margine di errore lui magari può concederselo.
Il tedesco invece no e speriamo che con la toccata del venerdì si sia tolto il pensiero dell’inquietudine.
A proposito di venerdì, che come sempre conta zero.
Pronti via e Carletto Leclerc va a sbattere.
Poiché l’emulazione è difficile da contenere, di lì a poco va a sbattere Seb Vettel (a proposito, se vuole il cellulare di Carletto non c’è problema).
E il miglior tempo lo fa il nemico della legge Fornero, alias Kimi Raikkonen.
Era venerdì e la Ferrari non stava a Singapore, bensì su Scherzi a parte.