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Sì, Leclerc ha calato il pokerLeo Turrini - 28 settembre 2019

Ebbene, sì.
Carletto Leclerc gioca bene a poker.
Quarta pole consecutiva.
Come Schumi nel 2000.
Quando mi capita di sostenere che questo ragazzo è un dono della Provvidenza, o del destino per gli agnostici, non esagero.
Penso, sommessamente, che chi vuole bene alla Ferrari (ma, in assoluto, allo sport e alla vita) debba essere contento.
Stiamo assistendo, in presa diretta, alla sublimazione di un sogno.
Questo ragazzo farà la Storia.
Nell’attesa, la sta già cambiando.
La gara.
Ammiro molto la consistenza di Hamilton, che tenacemente si rifiuta di accettare l’idea che sia in arrivo un’era nuova e diversa.
E il ragionamento vale anche per Vettel. Tra lui e Lewis ci sono millesimi. Sono, entrambi, i campioni già affermati che con legittima ostinazione contestano il diritto di Carletto al sorpasso generazionale.
Ferrari e Mercedes al via saranno su gomme diverse.
Buona fortuna al mio amico Binotto.
E ci siamo già capiti.