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Se solo Vettel vincesse in MessicoLeo Turrini - 26 ottobre 2018

Sarebbe bello.
Cioè, a me piacerebbe molto vedere Seb Vettel in trionfo sul traguardo del Gran Premio del Messico.
Servirebbe a lui.
Servirebbe alla Ferrari.
Ho già spiegato di non condividere la caccia all’uomo.
Reitero la mia opinione senza pretendere di convincere il prossimo.
Vettel è un campione.
Nel 2018 ha commesso errori evitabili, per carità.
Ma da qui al rogo ce ne passa.
Aggiungo che tanto malanimo nei confronti del tedesco ha inconfessabili motivazioni.
Rileggere la storia del periodo 2010-2014 può essere molto istruttivo (per chi non è in malafede).
Inoltre non è bello dimenticare quanto di bello e di buono Seb ha fatto per la Scuderia da quando è arrivato a Maranello.
Dopo di che, sempre per onestà intellettuale, non ho dubbi: quest’anno Lewis Hamilton è stato più bravo.
E sarà il 2019 a dirci la verità sul rapporto tra Vettel e la Ferrari, al netto di qualunque speculazione.
Una cosa sui Cerchi Forati della Mercedes.
Chi mi segue sa che escludo di essere in possesso di competenze tecniche tali da giustificare un mio parere in merito.
Invidio chi invece dubbi non ne ha: tutti laureati in ingegneria aerodinamica, I suppose.
Fin qui, i Cerchi Forati sono stati giudicati perfettamente legali dagli addetti Fia e dai commissari messicani.
Si sbagliano?
Io non lo so.
Quando le cose non si sanno, è sempre opportuno un dignitoso silenzio.
Considerazione che vale, a mio sommesso parere, anche per i volontari iscritti al plotone di esecuzione che ha nel mirino Seb Vettel.