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Se il presidente Ferrari si chiama John ElkannLeo Turrini - 22 agosto 2019

Con le risposte che seguono, completo il dialogo tra me e i cloggari.

Ci ho messo un mese!

Spero di non aver dimenticato nessuno. Se è accaduto, me ne scuso con gli interessati.

Pero’, la colpa è…vostra: avete pregato di utilizzare il post dedicato alle domande solo per i quesiti ma notoriamente io qui conto una beata mazza, ergo sono stato costretto a navigare tra commenti ai quiz, lazzi e frizzi, menate e contromenate.

Siete dei bei fenomeni.

Ad ogni modo, grazie a tutti: è stato faticoso, ma mi sono divertito.

Buon week end.

@redman. È vero, ho avuto modo anche io di notare l’effetto Leclerc di cui parli, in particolare sui tifosi più giovani, talvolta persino su distratti e distanti osservatori. È una bella cosa, ma è presto per dire se durerà. Quanto ai circuiti del mondiale, alcuni sono belli e taluni brutte, avere tracciati ugualmente stimolanti ed emozionanti sarà sempre impossibile.
@parabolica. Se io sapessi con certezza dove hanno sbagliato in Ferrari sulla SF90, beh, lo metterei nero su bianco. Credo sia stata una somma di fattori, con l’aggravante di non aver voluto, ad un certo punto, ammettere l’evidenza.
@maxmagno. Perché a Mercedes dovrebbe dar fastidio vincere tanto? Alla Juve mica dispiace la conquista di otto scudetti consecutivi!
@ziopefo. Grazie.
@sabina. Per stare al centro di un progetto, un driver deve essere leader. E Vettel questo lo sa.
@charles16. La Ferrari è un universo unico. Se Red Bull perde, si arrabbiano gli azionisti. Idem per McLaren o Renault. La Ferrari è una passione (Inter)nazionale, lavorarci è un privilegio ma le pressioni sono enormi, sono uniche anche quelle. È il bello (ma anche il brutto!) di essere una leggenda.
@suddie-lu. Escludo che stare sui social faccia andare più forte un pilota. Escludo che la popolarità social di un driver ne faciliti la carriera. Vettel è poco social, è un suo diritto.
@gian79. Ecclestone va per i 100 anni. Come possa immaginare di disegnare lui un campionato alternativo alla attuale F1 mi sfugge ma quando qualcuno si crede immortale tutto è possibile, per carità.
@marcov. Se nasci a pochi km da Maranello la Ferrari è nell’aria che respiri, c’è sempre un conoscente-amico-parente che ha lavorato o lavora lì. Ero un bimbo, sentivo il rumore di quella macchina, ascoltavo storie di corsa come se fossero fiabe. Mi è venuto tutto naturale, prima ancora che scrivere diventasse un mestiere…
@giaroli. In F1 i cicli ci sono sempre stati. Cambiare regole è come cambiare mazzo di carte. Dipende dalle norme e da chi le interpreta applicandole. Da sempre.
@mattia20399. Il più bel libro su Kimi l’ha pubblicato Kimi stesso in Finlandia. Io non saprei fare di meglio. Quanto a Elkann presidente a Maranello, non sarebbe male riducesse il suo impegno in Ferrari.
@doug. A Maranello per l’auto 2019 hanno fatto scelte che non sono state premiate dalla pista e non c’è una unica spiegazione.
@marco. Guarda, l’ho già scritto in una altra risposta. Non pensare mai che a Maranello siano indifferenti alle sconfitte! Solo al reparto corse lavorano più di mille persone. Ci mettono l’anima. Stanno perdendo e non vivono bene. Ma nessuno è rassegnato. Poi, sulle scelte degli uomini, entra in ballo la qualità della leadership, che è come il coraggio di Don Abbondio. Chi non ce l’ha, non se lo può dare.
@alfani. Sì, hai ragione, dei tanti guai della SF90 fa parte anche il consumo eccessivo di carburante.
@maipora. Ah no, non parlatemi mai più della finestra di utilizzo delle gomme o metto mano alla fondina.
@formulaferrari. Alcune delle mie amicizie più belle in Formula Uno sono con meccanici o ex meccanici. Vado orgoglioso di aver pubblicato le memorie di Paolo Scaramelli, che lavorò con Lauda, Gilles e via fino a Schumi. I meccanici sono il sistema nervoso della F1. E hanno, sempre, storie umane fantastiche da divulgare. A chi sa ascoltarli.
@ricccris. Come faccio a sapere perché il box Ferrari sbaglia più spesso di altri? È vero che è successo, ma dubito ci sia un surplus di incompetenza. Forse (mi sto riferendo alle strategie, non al lavoro dei meccanici) la mancanza di risultati accentua le insicurezze, esasperando le tensioni. È banale, ma vincere aiuta a vincere. Dopo di che, io nominerei Ricccris responsabile del muretto Rosso, vedrai che dopo due Gran Premi il tuo drastico giudizio subirà una vigorosa attenuazione, eh eh eh…
@tabbiati. Hai perfettamente ragione. La F1 NON deve essere l’autoscontro ai baracconi, la F1 è tecnologia applicata alle competizioni, dopo di che ci potrebbe anche essere un equilibrio tra scienza e spettacolo, tra ragione ed emozione.
@verbavolant. Non penso che la F1 possa rinunciare all’ibrido, il mondo va in una certa direzione e i costruttori di automobili hanno le loro esigenze. Ma è giusto invocare regole tecniche meno astruse, in generale.
@bodo Brescia. Vettel non vince da un anno, è vero. Non è una bella cosa. Ma prima di appiccicare certe etichette ci andrei piano. Ti ricordi cosa si diceva di Prost nel 1991?…
@elena. Ciao principessa e grazie.
@pilgrim. In Ferrari il capo azienda è l’amministratore delegato Camilleri. Lui propone e gli azionisti, se d’accordo, ratificano. Funziona così in qualunque azienda.
@sandrino 14. Io sono un romantico, dunque sogno una F1 in cui i costruttori d’automobili convivano con realtà indipendenti. Non è facile, ma nel mio mondo ideale la Racing Point dovrebbe giocarsela con Mercedes e la Haas con la Ferrari.
@lux. Tu mi chiedi cosa sia il Clog. Ti rispondo cosa non dovrebbe mai essere: un covo di frustrati rincitrulliti! A volte costoro dilagano nei commenti sotto i miei post, ma io credo molto nella buona educazione e nell’esempio. Vedi, questo luogo è nato nel 2006. Una vita fa! L’inspiegabile successo continua imperterrito, lasciandomi persino stupito. Generazioni di frequentatori si sono avvicendate qua sotto, fermo restando che quanti si limitano a leggere i miei testi sono ben più numerosi di quanti commentano. Talvolta, in questi lunghi anni di Clog, mi sono imbattuto in frequentatori dell’ameno luogo che mi dicono: ah, perché non fai questo, dovresti bannare quello, dovresti moderare, eccetera. Sono sciocchini che ignorano la mia vita vera, credono che io stia sempre qui sul blog, invece scrivo articoli, faccio l’opinionista in tv, sto in radio, tengo conferenze, preparo libri (e talvolta mi riposo pure, se non dispiace). Io, a parte i post, sul blog posso soffermarmi, quando va bene, cinque minuti al giorno. Non gestisco la piattaforma, ho un contratto con l’editore che mi assicura piena libertà sui contenuti e non rispondo di chi si fa compatire qua sotto. È da sempre così, dal 2006. Rispetto chi mi rispetta, ignoro i maleducati. Profondo Rosso è figlio della mia passione per la Ferrari ma può essere frequentato da chiunque, uno può tifare Mercedes o Red Bull e se vuole ha il sacrosanto diritto di commentare le mie opinioni. Chiudo con una promessa che mi feci 13 fa: fin quando avrò voglia di scrivere di corse e di macchine, lo farò. Grazie.
@maipora. Io spero che la Ferrari, avendone la possibilità, torni ad ingaggiare ingegneri bravi.
@stefano. La mia mamma ricambia i saluti.
@dex. Io non capisco che interesse avrebbe la Ferrari a non sostenere Vettel, debbo essere duro di comprendonio.
@massotti. Se vince sempre Mercedes, Liberty Media mica ci guadagna. La Fia, neanche. C’è qualcosa che non torna, nei cattivi pensieri.
@jaker obus. Antonini è un bravo ragazzo, vedrai che continuerà a scrivere quello che pensa giusto.
@quattropalle. Caro compagno, io non vedo che benefici tragga John Elkann se identificato con una Ferrari perdente in pista. Che sia masochista?
@casu. La Ferrari quando dominava aveva il pilota migliore, la squadra migliore e (spesso, non sempre) l’auto migliore. Non credo che vincesse perché aiutata da Mosley. E dubito che chi ha vinto dopo lo abbia fatto perché agevolato da fantasmagorici inganni. Ma magari mi sbaglio e da anni mi occupo di un ambiente taroccato. E sarò masochista anche io, cosa vuoi che ti dica.
@luca. No, Elkann nei confronti della Ferrari non prova lo stesso amore che nutriva Marchionne. Ciò non significa che voglia perdere (vedi sempre alla voce masochismo).
@mazgiorg. Fratello, la Ferrari se fosse in vendita se la comprerebbero subito gli sceicchi, mica solo i cinesi. In Borsa l’azienda vale più di 27 miliardi di euro, se non ricordo male. Io non escludo che un giorno possa finire in mani straniere. Per me non sarà un bel giorno, ma libero ognuno di pensarla come meglio crede.
@zanardista. L’elettrico è una ipotesi di futuro per la mobilità. Io non condivido lo scetticismo di tanti, ma il tempo dirà. Piuttosto mi domando se l’idea stessa delle corse possa convivere con la nuova tecnologia. È questa la grande domanda, cui la FE, tanto disprezzata, offre un tentativo di risposta. Quanto efficace, non saprei dire. Ma l’ostilità preconcetta mi lascia basito, questo sì.
@eternamente Rosso. Da sempre nelle corse il compagno di squadra è il primo rivale. Su Vettel e Leclerc si fa tanto cinema perché la Ferrari va piano e allora giù con il tormentone. Sono mezzucci. Io prima della stagione misi nero su bianco che la rivalità tra Seb e Carletto avrebbe acceso la mia fantasia solo se avessero duellato per le vittorie. Cosa vuoi che mi interessi la bagarre per il quarto posto…
@norma. In Irpinia prima o poi verrò, grazie per l’invito.
@ayrton e namesurname. Per me Vettel nel 2020 è ancora a Maranello.
@mauro (quello nuovo). Sul primo ritiro di Schumi ho già risposto. Non credo che se avesse voluto continuare sarebbe stato congedato da Montezemolo. Non ci credo proprio.
@minisola. Eh, se la F1 non ti piace più hai le tue ragioni, tieni solo presente che il mondo cambia, il ciclismo di Nibali non è quello di Gimondi, eccetera.
@marco21. Marchionne aveva le sue idee sulla Ferrari, già quando era “solo” a Torino e a Detroit. Alcune erano condivisibili, alcune erano sbagliate. Elkann è una figura diversa, lo giudicheremo meglio tra un po’ di tempo.
@miki78. Mi piace finire questo viaggio nel mare delle vostre domande con il tuo quesito. Ovviamente mi ripeto: il pilota che sognavo (e ancora sogno, in certe notti!) di vedere nell’abitacolo della Ferrari era Ayrton Senna.