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Rossi, la Rossa, la passione e la realtàLeo Turrini - 16 marzo 2018

Due o tre cose prima di lasciare spazio sotto a chi volesse ragionare di motomondiale nell’arco del week end.

Tra una settimana, ora più ora meno, saremo già in atmosfera pole all’Albert Park di Melbourne.

Intuisco e comprendo l’inquietudine di tanti ferraristi.

E’ anche la mia, ovviamente.

Non bisogna confondere la passione con la verità.

A volte stanno insieme e ci piace.

A volte no e ci dispiace.

Io penso, banalmente, che un campionato lungo ventuno Gran Premi non possa essere valutato sulla base di una sola gara.

Penso che a Maranello abbiano la necessità di comprendere in pieno il potenziale della loro macchina, della SF71H.

Non ci sono misteri e non ci sono segreti.

Quanto al Motomondiale, l’eternità di Rossi è una suggestione però sarebbe interessante verificare, anche qui, tra noi, quanti davvero ritengano possibile la Mission Impossible, cioè la sua sognata Decima.

Dove sta il confine tra la passione e la realtà?

Comunque, auguri a Vale, alla Ducati di Dovi.

Nonchè, ora et semper, alla Rossa.