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Questa Ferrari somiglia a…Leo Turrini - 12 marzo 2022

Ai tanti che mi chiedono cosa combinerà la nuova Ferrari, alla luce anche degli ultimi test, io sistematicamente rispondo che proprio non lo so.

Sulla “tecnica” sono meravigliosamente ignorante.

Meglio affidarsi a un esperto.

Sotto l’opinione del mio amico Giuliano Duchessa (che magari ha una fidanzata che di nome fa Romeo, so gli Aristogatti a memoria).

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La Ferrari che compie gli anni vuole tornare grande.

Ci riuscirà?

Nel giorno del 75’ compleanno della Ferrari si sono conclusi i test in Bahrein. Binotto intervistato da Mara su Sky ha dato 8 alla preparazione del team – preparazione da non confondere con prestazione – in attesa di vedere cosa succederà in Bahrein, dove team e addetti ai lavori resteranno per la prima gara dell’anno.

Ferrari, Red Bull e Mercedes – in ordine rigorosamente casuale – hanno mostrato tre strade completamente distanti tra loro, alla faccia di chi temeva di vedere soluzioni simil Indycar. F1 può essere soddisfatta, e noi con lei in vista di questo mondiale, perché se è vero che è arduo fare pronostici, possiamo dire con buona probabilità di azzeccarci che i top team saranno vicini nonostante le auto abbiano mostrato comportamenti davvero differenti.

Red Bull

Il team del campione del mondo Verstappen oggi ha montato il suo primo sviluppo aerodinamico, nulla di estremo ma, a detta di Helmut Marko, “ci ha almeno avvicinato alle prestazioni della Ferrari”.
La RB18 è ancora l’auto più pesante, tuttavia ha girato sempre molto bene e i long run sono stati progressivamente migliori, riuscendo a ridurre quel fastidioso sottosterzo nel lento. Si è visto il mago Adrian Newey inchiodato al box per controllare personalmente i run di Max e Perez. L’auto è chiaramente progredita nel corso dei test e si candida a favorita d’obbligo.

Mercedes

La W13 è un’auto discussa, estrema. E’ passata da una configurazione molto rastremata ma con delle pance piuttosto standard viste a Barcellona, alla soluzione delle non pance che sono diventate un’ala con elementi e deviatori. Soluzione che è stata dichiarata legale, ma che ha sorpreso persino Ross Brawn. Da quello che abbiamo visto è stato il team che si è nascosto di più con una modalità di motore bassa per tutto il tempo, ragione per cui non va sottostimata nonostante i problemi di rimbalzo accusati pesantemente i primi due giorni. Il saltellamento (porpoising) non solo limita le prestazioni ma distrugge anche il collo dei piloti. E probabile che le frecce (tornate) d’argento porranno rimedio introducendo un nuovo fondo rivisto per risolvere il paradosso.
Il paradosso è che più hai un fondo che funziona nella teoria più ti esponi al rischio di rimbalzo aerodinamico.

Ferrari

Per quanto visto la Scuderia di Maranello non ha avuto ansia da prestazione. Sainz e Leclerc hanno eseguito lavori differenti. Lo spagnolo ha lavorato con tanta benzina, Leclerc anche sulla prestazione con le gomme più morbide. A quanto capito la F1-75 non ha comunque mai girato con bassissimo carico di benzina, né ha voluto mostrare la potenza del motore. La cosa più positiva è certamente il fatto di non aver avuto problemi particolari. Entrambi i piloti hanno mostrato la consistenza dell’auto con relativa facilità di utilizzo delle gomme, soprattutto le più dure. Di solito è un segnale positivo, caratteristica che abbiamo visto l’ultima volta con la SF70H. Da Maranello hanno portato alcuni accorgimenti in maniera più reattiva di quanto abbiamo visto in passato vedi il fondo copiato alla McLaren in pochi giorni. Tuttavia la F1-75 non cambierà molto nelle prime gare, la convinzione è che non c’è ragione di farlo perché prima può esserci molto di più da estrarre.

Tra una settimana avremo delle risposte, le prime forse non così definitive, ma sapremo se a 75 anni ben portati, Ferrari è tornata grande.