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Perez, la super Ferrari, Hamilton flop e CorinnaLeo Turrini - 26 marzo 2022

Non ci facciamo mancare niente.
Nemmeno la prima pole in carriera di Perez.
Lasciatemi dire subito che credo fossimo idealmente tutti accanto a Corinna, vicini a quel telefono che non si decideva a squillare.
Io ho una ammirazione straordinaria per questa donna coraggiosa, che da tanti vive un dolore che non è possibile spiegare, se non ci si passa (e non lo auguro a nessuno).
Mick se l’è cavata. Non sono sicuro siano particolarmente pericolose le nuove macchine.
È invece folle il circuito, come raccontai già a novembre.
La Ferrari è una macchina fantastica. Il messicano ha negato la prima fila tutta Rossa e onore a lui: bisogna rispettare i meriti dell’avversario.
E in questo momento la Red Bull è l’unica rivale della F75, che va fortissimo anche su un tracciato (demenziale, ripeto) diversissimo dal Bahrain.
Io comincio ad immaginare una estenuante volata iridata tra Leclerc e Verstappen, se Sainz e Perez sono d’accordo.
Hamilton, adesso.
Umiliazione pazzesca.
Fuori in Q1.
Mi è venuto in mente lo Schumi del 2005: solo che Michael stava comunque davanti a Barrichello.
Ma anche qui, è presto. Di sicuro per ora Mercedes ha toppato.
Infine, i missili.
Più della metà dei paesi del mondo è governata da dittature che non rispettano i diritti umani.
Più della metà.
A me va benissimo non portare lo sport business in quei paesi. Al tempo stesso, in nome della coerenza vanno interrotti allora anche i rapporti economici, i commerci, eccetera. E dobbiamo accettare di cambiare il nostro stile di vita.
Invece il calcio, per dire, ha portato i mondiali in Russia e in Qatar e la Formula Uno va a Gedda, dove per inciso la Juve ha vinto una Supercoppa e il macello dello Yemen c’era già e io fui tra i pochissimi a dire che era una idea sbagliata.
Come è sbagliato correrci il Gp e correrlo in Cina e in altri posti, se la questione è di principio.
E i principi debbono valere sempre, per tutto, se tali sono.