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Pancho Villa e il catering Red BullLeo Turrini - 29 ottobre 2022

Pancho Villa e il catering Red Bull.

Lascio a voi il piacere di commentare in diretta gli eventi messicani.
Mi resta da dire la mia sull’ epilogo, prevedibilissimo!, del Red Bull gate (o catering, come preferite). Scontenterò tanti ma è il bello del dibattito, diceva quel tale.
Anzitutto, farò una osservazione di merito.
Per settimane l’ambiente intero, Clog compreso, si è abbandonato a frenetiche riflessioni basate sul nulla.
Cioè non c’era una carta, un documento, una cifra. Nemmeno, per stare ad italiche abitudini, lo straccio di una intercettazione.
Zero. Niente. C’era un “hear say”. Un sentito dire.
Ora, fin quando sono i tifosi di questo o di quello a dare per scontate sentenze a processo ancora non istruito, passi. Ognuno ragiona con la testa che ha.
Ma se lo fanno team principal della concorrenza, insomma, vogliamo ammettere che non è il massimo dell’eleganza?
Badate. Ovviamente io non prendo un euro da Horner, mi sta pure discretamente sulle scatole e bla bla bla.
Però, però, però.
Dopo di che, con colpevolissimo ritardo, le cifre sono state date. Vere? False? Verosimili?
Contrariamente allo stuolo di improvvisati revisori dei conti (questa roba che tutti sanno leggere il bilancio di una multinazionale mi fa impazzire), io non sono un contabile.
Semmai sono un poeta in incognito.
Ebbene, secondo la versione ufficiale della Fia lo sforamento bibitaro ammonterebbe ad un clamoroso 0,37%. Zero virgola trentasette.
Dov’è l’errore?
Forse nei numeri, per carità.
Ma io ritengo la vera questione sia un’altra.
Uno. Le regole del budget cap sono state scritte con i piedi, con il consenso di tutte le scuderie, comprese quelle che ora strillano.
Due. In teoria il tetto alle spese può essere una idea sana, ma i conti vanno presentati entro il 31 dicembre e prima che cominci la stagione nuova ci deve essere un giudizio inappellabile.
Tre. Non è vero che tecnicamente non si può fare, esistono professionisti del ramo formidabili.
Quattro. È ridicolo (e mi trattengo) che in caso di mancato patteggiamento si preveda di affidare il verdetto ad un comitato di cui farebbero parte anche i rappresentanti di 5 team. Scusate, se nel calcio il Psg fosse accusato di frode finanziaria sarebbe seria una giuria comprendente il Nantes (la nostra Sauber), il Villareal (la nostra Haas), l’Atalanta (la nostra McLaren), l’Herta Berlino (la nostra Williams), eccetera? Ma mi pigliate per il culo?
Cinque. Sull’entità della sanzione. Spetta agli ingegneri dire se le limitazioni in galleria del vento ect siano una punizione adeguata. Io ovviamente non lo so. Ma non esiste che per settimane Toto Wolff proclami che se tutto finisce con una multa allora lo farà pure Mercedes, lo sforamento, salvo poi precisare che per carità, la reputazione viene prima di tutto. La reputazione, già.
Sei. Se accettiamo la tesi 0,37%, il signor Adrian Newey, che è uno dei più grandi progettisti all time, ha confezionato macchine fantastiche, per decenni, perché spendeva sempre più del lecito? Qualcuno crede veramente una cosa del genere? Oppure quel rocambolesco finale 2021 ha così stravolto la logica da violare ogni riferimento sensato?
Chiudo. Ci vuole una governance diversa. Ci vuole una Fia trasparente, all’altezza dello spettacolo offerto da piloti fantastici. Invece mi narrano del Ritorno del quasi centenario Ecclestone, uno che ha sì il merito di aver fatto grande la F1, ma negli ultimi dieci anni al potere la stava anche facendo morire.
Infine, da Ferrarista mi dispiace e parecchio.
Eppure, gli ultimi due mondiali piloti lì ha vinti chi meritava di vincerli.