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Pagellone 2022, la MercedesLeo Turrini - 18 ottobre 2022

In attesa di sviluppi (immagino lenti, conoscendo i miei polli) del Catering/Gate dei Bibitari, beh, penso sia il caso di mettermi avanti con il lavoro.
Ci sono giudizi che non cambieranno, a prescindere dall’epilogo delle indagini sul caso Red Bull.
Mi spiego: riferendoci esclusivamente al 2022, al limite chi ci ha perso è la Ferrari, per un po’ unica rivale seria del duo Newey-Verstappen.
Quindi posso cominciare a spagellare: i verdetti delle poche corse che restano non modificheranno il sentiment, come dicono quelli bravi.
Partiamo dalla Mercedes.
MACCHINA, voto 3. Resterebbe tale anche con 4 vittorie nei 4 Gp ancora da disputare. Stiamo parlando di un super team, dominatore dal 2014 in poi. Semplicemente, stavolta hanno sbagliato progetto. Di brutto.
Io ricordo bene cosa dissero i pezzi da novanta della scuderia argentata, alla finta presentazione di una finta monoposto: quando vedrete cosa abbiamo in serbo per il Bahrain, capirete perché abbiamo minimo un secondo al giro sulla concorrenza.
Eh, abbiamo visto. Puttanata cosmica e a scanso di equivoci eventuali furbate altrui sul budget cap c’entrano zero. Hanno toppato e meno male: non siamo ancora ad Avengers End Game, ma ai box non esistono eroi infallibili.
HAMILTON 7. Contrariamente a quanto immaginato da taluni citrulli, io sono un fan di Lewis. Lo sono perché stavo a Melbourne quando debuttò nel 2007 e c’ero quando vinse il suo primo storico Gran Premio. È un campione in senso assoluto, è uno che ha fatto la Storia.
A inizio 2022 guidava di mala voglia una macchina scassata e si vedeva. Lo shock di Abu Dhabi ha sicuramente inciso sul suo equilibrio psicologico. Ma poi si è ripreso. Direi che la voglia dentro ce l’ha ancora, non è lo Schumacher del 2011/2012, per capirci. Dovrebbe però smetterla di piagnucolare sul finale del 2021: un fuoriclasse lo si vede anche dalla capacità di buttarsi alle spalle i brutti ricordi. In questo, è inferiore a Schumi (e anche a Senna).
RUSSELL, 7,5. Attenzione, qui parliamo di uno che, tolta una episodica circostanza, aveva guidato soltanto la Williams. Lo mettiamo a fianco di un sette volte iridato e questo qui non fa una piega, anzi, talvolta sta pure davanti. Impressionante. Se nel 2023 la Freccia d’Argento tornasse al top, non sono poi così sicuro che reciterebbe la parte del semplice scudiero.
WOLFF, 2. Sono reo confesso. Non lo reggo. Per citare Berlusconi: arrogante, supponente, prepotente, eccetera. Ma mai potrebbe rispondere di non essere ricattabile: ne ha fatte troppe, vedi anche collocazione di James Allison in struttura extra budget cap.
Non nego il talento del top manager e sono sicuro che in Ferrari farebbe benissimo. Ma c’è un limite a tutto e l’ottavo mondiale di LH ad Abu Dhabi l’ha perso lui, perché alla fine della fiera tutte le volpi finiscono in pellicceria (questa non è mia, se vi interessa andate a cercarvi la citazione su Google).
Adesso tocca a voi votare.
(1, continua)