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No a Vettel, la Ferrari è il due di coppe quando è briscola bastoniLeo Turrini - 21 giugno 2019

Chi mi segue, qui e altrove, non faticherà a prendere atto che proprio non sono sorpreso dal verdetto anti Vettel.
Non immaginavo possibile un ripensamento da parte dei commissari, gli stessi di Montreal.
Ma l’epilogo della vicenda mi suggerisce una amara constatazione.
Questa.
A poche ore dall’incontro con Pirro e gli altri giudici, il diesse delle Rosse, il francese Mekies, dichiara pubblicamente che la Ferrari produrrà “una nuova prova schiacciante”, a sostegno della innocenza di Seb e del suo buon diritto alla vittoria.
Nemmeno si arriva all’ora del The e i commissari ci informano che, a loro insindacabile parere, invece la Ferrari nulla di rilevante ha portato sul tavolo.
Ora, io non entro nel merito, non ho visionato “evidenze” vecchie e nuove, resto del parere che a Montreal (e di nuovo ieri al Castellet) sia stata inferta una ferita alla credibilità della Formula Uno.
Per me e per Mario Andretti e per Nigel Mansell in Canada ha vinto Vettel.
E mi godo la buona compagnia.
Ma, dicevo, c’è una riflessione “politica” da fare, che affido a quanti hanno voglia di ragionare e non di imprecare.
In questo momento storico/sportivo, la Ferrari conta come il due di coppe quando è briscola bastoni.
“Ho una prova schiacciante”.
“No, non hai in mano niente”.
Queste sono cose che fanno male.
Ps. Spazio sotto per chi volesse occuparsi di pole in terra di Francia.