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Montezemolo è tornato a casaLeo Turrini - 4 settembre 2019
  1. Chi c’era, dico in Piazza Duomo a Milano, beh, avrà qualcosa da raccontare agli amici.
    Vedere insieme Andretti e Kimi, per dire, dava l’idea di quale tumulto passionale la storia della Ferrari sia in grado di accendere.
    Eh, l’amore!
    Passi da Prost al figlio di Schumi, da Piero Ferrari a Merzario, da Todt ad Arnoux, da Alesi a Domenicali, eccetera. E alla fine ti dici: insomma, questa memoria è anche la mia vita.
    Che continua con Vettel e Leclerc.
    Non voglio poi tacere la suggestione del Montezemolo tornato a casa, dopo un esilio ingiusto.
    Ho parlato con l’avvocato prima che salisse su quel palco, dove per inciso si sono anche ritrovati Arrivabene e Binotto.
    Quella che segue è l’intervista all’ex presidente in uscita su Carlino, Nazione e Giorno.

“Cosa vuole che le dica, ho anche corso il rischio di emozionarmi troppo. Sono tornato a casa, dopo cinque anni…”
Ieri Luca Cordero di Montezemolo ha partecipato, in piazza Duomo a Milano, allo spettacolare evento dedicato ai novanta anni della Scuderia Ferrari e del Gran Premio a Monza. Non dovrebbe essere una notizia e invece lo è: da quando era stato costretto a lasciare la presidenza della Rossa, incredibilmente l’avvocato non era più stato invitato alle celebrazioni del Cavallino. Zac, rimosso dai libri di storia.
“Ma non mi faccia parlare del passato, per favore -dice Montezemolo – Sono stato felice quando John Elkann, l’amministratore delegato Camilleri e il caro Mattia Binotto mi hanno chiamato, è stato un bel gesto. Del resto, bisogna sempre guardare al futuro. È una delle tante cose che mi insegnò Enzo Ferrari, quando ero giovanissimo”.
La vittoria più bella è sempre la prossima.
“Esatto, sperando manchino pochissimi giorni al trionfo davanti alla nostra gente”.
Lei sarà nei box di Monza?
“No e un po’ mi dispiace, ho un appuntamento all’estero. Farò il tifo per Vettel e Leclerc da lontano”.
Andranno d’accordo quei due nel week end del Gran Premio d’Italia?
“Mi concederò un auspicio e anche una battuta. Sabato pomeriggio spero che i tifosi possano celebrare un’altra prima fila tutta Rossa, come a Spa”.
E la battuta?
“Un anno fa a Monza c’erano Raikkonen e Vettel davanti a tutti ma tanta abbondanza non venne gestita bene. Io avrei fatto un bel discorsetto ai due piloti, prima della partenza!”
Venga a farlo stavolta.
“Non posso ma ci saranno altre occasioni, visto che Monza si è garantita il Gran Premio d’Italia fino al 2024 e questa è una gran bella notizia”.
Ho capito, allora la aspettiamo.
“A parte gli scherzi, la Ferrari rimane una grande passione popolare, appartiene al patrimonio delle belle cose italiane ed è bastata la vittoria di Leclerc in Belgio per riaccendere l’entusiasmo”.
Si figuri se domenica a Monza…
“Incrocio le dita, come facevo quando ero il diesse di Lauda e il presidente di Schumi, due personaggi straordinari che hanno contribuito a fare questa storia Rossa”.