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Max e Lewis non sono Senna e ProstLeo Turrini - 13 settembre 2021

Spiego subito il titolo.
Non mi riferisco al talento dei quattro drivers.
Sono tutti fuoriclasse assoluti, nessun dubbio.
E vi risparmio la ovvia impossibilità, se non per gioco (e l’ho fatto anche io, talvolta, ma appunto per puro divertimento), di stilare classifiche, le due coppie appartengono ad epoche tecnologicamente troppo diverse.
Voglio invece dire questo.
La feroce contrapposizione tra Ayrton e Alain si protrasse, grosso modo, dal 1988 ad Adelaide 1993.
Chi c’era, come me!, giustamente ricorda i due clamorosi incidenti di Suzuka89 e Suzuka90.
C’ero, ho visto, ho raccontato.
Ma, appunto, parliamo di due (2) episodi gravi in sei anni. Imperdonabili, perché decisero l’assegnazione di un paio di titoli.
Due restano, però.
Ci furono sì altre scaramucce, mi viene in mente Hockenheim 91. Polemiche, accuse, sospetti. Freddezza polare, sguardi negati, strette di mano evitate. Tutto quello che volete.
Eppure, alla fine della fiera, due incidenti due.
In sei stagioni.
Con Verstappen ed Hamilton, siamo a due botti pericolosissimi in meno di due mesi.
Tra Copse e Monza, ce lo siamo detti, poteva finire malissimo.
Max e Lewis se ne rendono conto?
O tireranno la corda fino a spezzarla?
O la corsa o la vita?
Ma stiamo scherzando?