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Marquez, a volte ritornano…Leo Turrini - 15 settembre 2022

A volte ritornano.

Da un rogo (Lauda). Da una frattura e poi pure da un triennio sabbatico (Schumi).

A volte ritornano. Con esiti fatalmente diversi.

Adesso sta per tornare in sella ad una moto Marquez.

Fa bene? Fa male?

Ecco sotto l’opinione del delirante Roli.

Buona lettura

ROLI SCRIPSIT

Domenica 18 Settembre 2022, ritorna a gareggiare Marc Marquez dopo l’intervento riparatore ( il 4°) al braccio destro e relativa riabilitazione.

Non poteva scegliere il momento migliore per dirimere la questione filosofico/sportiva che attanaglia noi appassionati delle due ruote; siamo alla vigilia di un Rossi 2004 (che si rilancia in imprese ancora più alte di quelle trascorse) o siamo nell’era dell’Acquario che vede le Ducati iniziare un ciclo dominante con i nostri Bagnaia, Bastianini & Friends?

“This is the question” risuona non dalla Danimarca bensì dal muraglione di Aragon dove le variabili sono infinite e si chiamano: Quartararo, YAmaha, Vinales, Aprilia, Espargarò, Bagnaia, Ducati, Bastianini e se non bastasse ci sono le novità tecniche 2003 provate a Misano la settimana scorsa.

Mancano 5 gare al termine del Campionato, in termini assoluti Marquez non può più rientrare in gioco ma può, in modo pesante, condizionare l’esito finale a favore di uno dei tre contendenti rimasti in lizza.

L’ostacolo maggiore non è legato alla riabilitazione del braccio, ai miei tempi si recuperava sempre agevolmente da fratture ossee anche reiterate, quanto lo spettro della diplopia e dei guai neurologici patiti in passato.

Marc disputerà l’intera gara? Riuscirà a terminare sul podio?

Quale valore avranno le gesta di Fabio Quartararo ( che se vince è Italiano ma se perde è Francese..) o del prode Pecco Bagnaia dominatore delle ultime quattro?

“Essere, o non essere Fenomeno, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire colpi di fionda e dardi d’atroce fortuna o prender armi contro un mare d’affanni e, opponendosi, por loro fine? Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo, perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale deve farci riflettere. È questo lo scrupolo
che dà alla sventura una vita così lunga.”

Delusi dalle recenti vicende di Monza dove lo spirito battagliero dei Piloti è stato mortificato dall’indegna fine della tenzone, senza ulteriormente scomodare il Bardo (di Trinacria originario) io vi dico che sarà comunque un bello spettacolo domenica alle ora 14 davanti alla tv!