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Marchionne passa la palla a VettelLeo Turrini - 18 dicembre 2017

Il presidente era in grande forma.

Ha messo a loro agio anche i suoi corazzieri A&B, al secolo Arrivabene e Binotto.

Pranzo di Natale.

Atmosfera molto buono.

Menù incoraggiante.

In mio onore SM ha persino reintrodotto il lambrusco!!!

Cose dette, riassunte di seguito.

Habla Marchionne Sergio.

“Considerato cosa avevamo alle spalle il 2017 non è stato male. Abbiamo fatto passi da gigante, però ammetto che il periodo post estate è stato spiacevole, imbarazzante. Un calvario…”

“Giustamente Binotto mi faceva notare che senza le tre gare asiatiche Vettel, a parità di risultati teorici, il campionato lo avrebbe vinto. Non è andata così e non è stato bello. Abbiamo sbagliato noi come squadra, hanno sbagliato anche i nostri piloti. La Mercedes per un po’ è stata in difficoltà, poi non ha sbagliato più nulla…”

“Ma guardiamo avanti. Dagli errori si deve imparare. Ad esempio è chiaro che noi dobbiamo migliorare sulla power unit, sul motore. Per questo già in corso di stagione sono stati operati dei cambiamenti alla struttura e altri ce ne saranno…”

“Io credo molto nella struttura ‘piatta’ che ci siamo dati dall’agosto del 2016. Anche in Fiat Chrysler non ci sono più gerarchie piramidali. Voglio che tutta la gente si senta coinvolta nello sforzo collettivo e Arrivabene e Binotto sono stati molto bravi nel rendere concreto questo schema…”

“Dal 2018 mi aspetto molto di più! La nuova monoposto la presenteremo il 22 febbraio e debutterà con un filming day e poi andremo a Barcellona. Continuerò a spostare gente dalla produzione alle corse, lo abbiamo già fatto e abbiamo liberato risorse, abbiamo favorito la creatività. E’ un metodo che funziona…”

“Sulla vicenda dell’ingegner Sassi: stiamo parlando di un professionista competente. Ma ad un certo punto noi ci siamo resi conto che un investimento fatto su un certo progetto da Gran Premio non andava. Era necessario intervenire sulle procedure di sistema. Io, stimandolo, avevo pensato di restituirlo all’area della produzione, coinvolgendolo nelle iniziative di FCA. Lui ha preferito andarsene, immagino per restare nel mondo delle corse…”

“Dovete capire che la Ferrari è una azienda profonda, nel senso che ha al suo interno le risorse giuste. E cambiamenti come quello che ha riguardato Sassi in un gruppo come il nostro sono all’ordine del giorno, non capisco l’enfasi che è stata data alla cosa, davvero. Al suo posto abbiamo messo Iotti, un altro tecnico che viene dalla produzione e siamo a posto…”

“Vettel ha certi tratti meridionali nel carattere! Cioè è un emotivo. Se gli salta la mosca al naso, sono guai. Ma è un ragazzo che studia molto, si applica. Sono sicuro che episodi come Baku non si ripeteranno, non vedremo più quella parte meridionale…”

“Del resto anche Schumi era un po’ così. Ho fatto in tempo a conoscerlo, Michael era un emotivo ma mica lo avrei cambiato! Lo stesso discorso vale per Seb. Ora noi abbiamo l’obbligo di dare a lui e a Kimi la macchina vincente e loro dovranno vincere, punto”.

“Kimi è un grande. Dobbiamo trovare la vite da azionare che gli permetta di essere Kimi sempre e non solo ogni tanto. Con lui mi messaggio in continuazione con il cellulare, è una grandissima persona con un grandissimo talento. Non sono d’accordo con chi dice che era forte una volta, è ancora forte, dobbiamo solo trovare la vite! E’ ancora un piacere vederlo guidare, quando va…”

“Dopo Raikkonen prenderemo un giovane, vediamo come se la cava Leclerc al debutto in Formula Uno e non dispero che si apra uno spazio anche per Giovinazzi, se lo meriterebbe…”

“Agli americani di Liberty Media per ora do la sufficienza. Penso che ci sia il tempo per trovare una soluzione che consenta alla Ferrari di restare fedele alla Formula Uno. La nostra opinione è nota, non credo che Ross Brawn voglia scherzare con il fuoco. Non mi piace l’idea di una F1 che diventi la Nascar a ruote scoperte, l’ho detto e non mi stancherò di ripeterlo…”

“Tre motori per fare una stagione intera è una follia. Non ha senso, non c’è logica. Ci sono troppe regole e tra l’altro non è vero che queste regole facciano risparmiare soldi. Io sono disposto a cambiarle anche in fretta, la Mercedes la pensa come noi, poi non decidiamo da soli…”

“La Formula E non mi convince. Cambiare macchina durante la gara, ma andiamo! E altre cose che con la nostra cultura dell’automobilismo non c’entrano. Io poi penso che la massima espressione tecnica per le corse sia ancora il motore termico. Quindi definirei il nostro interesse per questa categoria, come dire, limitato…”

“L’Alfa? E’ un primo passo. Nel 2018 aiuteremo la Sauber, sarei contento se passasse dall’ultimo al pen ultimo posto, ci vuole pazienza. Ma è un impegno serio, che durerà e la prospettiva è avere una scuderia Alfa pienamente indipendente. Ho pensato anche al marchio Maserati per i Gp, è una bella idea, ma per ora non è realistica…”

“Ah, Turrini, guardi che io dal 13 febbraio ho smesso di fumare, lei cosa aspetta a piantarla? Comunque prossimamente saremo anche vicini di casa, visto che a fine 2018 confermerò l’addio a Fca per restare presidente Ferrari a tempo pieno e quindi debbo cercarmi una sistemazione qua…”