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Ma a Spa vincerebbe sempre SchumiLeo Turrini - 27 agosto 2020

Bene, accetto la sfida.
Ci sono ancora ragazzi innamorati della Formula Uno.
Uno di loro, nemmeno ventenne ma molto preparato, alla fine di una conferenza con Paolo Barilla, Claudio Domenicali e Stefano Domenicali mi ha aspettato per pormi la domanda delle cento pistole.
Questa.
Io che sulle Ardenne li ho visti guidare tutti, i piloti degli ultimi quarant’anni, che podio ideale stilerei, ipotizzando ovviamente parità di macchina e meteo pazzo?
Molto bene.
Ho meditato.
Riflettuto.
Rimeditato.
Vado a sentenza.
Terzo arriverebbe Ayrton Senna. Lui era formidabile ovunque e per di più qui ho già narrato di un mio giro di pista con il brasiliano al volante di una Honda di serie. Poi uno dice che fantastica storia è la vita, eh.
Secondo KR7.
Ah, immagino i mugugni dei detrattori. Ma come?!? Il bollito di Finlandia?
Lui. The Master of Spa.
Kimi Raikkonen in Belgio è stato sempre un’ira di Dio. Anche guidando vetture scarse (vedi Alfa 2019).
Ma sulle Ardenne vincerebbe sempre e solo Schumi.
Non so, forse era l’aria di casa, forse era il ricordo della Jordan del debutto, forse era l’effetto della sua vittoria Number One.
Non lo so. In compenso so di averlo visto fare cose, a Spa Francorchamps, che voi umani eccetera.
Michael era come un Dio pagano, su quella pista incredibile.
Io c’ero, con lui.
E ne vado orgoglioso.