Come forse sanno gli amici che hanno la disgrazia di frequentarmi, io da sempre sono fermamente convinto che l’automobilismo non sia solo espressione di sofisticate tecnologie.
Le corse, i motori, i rumori: tutto questo a me non interesserebbe se non ci fosse, dentro e dietro, l’elemento umano.
Quell’impasto irresistibile tra uomo e tecnica.
Questo era Enzo Ferrari.
Se non lo capisci, tu che leggi, con me hai chiuso.
Per questo sono felice di presentarvi un delizioso libriccino di un ingegnere, romagnolo doc, che alla corte della Rossa realizzò il primo cambio “elettroattuato”, allora si diceva così, nella storia della Formula Uno. Era il 1989. Rossa di Mansell e Berger. Fosco riprese e sviluppò una antica intuizione di Forghieri, mio zio ad honorem. Soluzione poi copiata da tutti. Per inciso: ultima Ferrari da Gp regina della innovazione, eh.
Fosco De Silvestri, l’ingegnere in questione, ha il difetto di essere amico mio. Ha in compenso il pregio di essere un genio.
Fu sempre lui a confezionare per Schumi l’idroguida su una monoposto. Michael la provo’, uscì dall’abitacolo e disse: o me la date sempre, l’idroguida, o io non corro più.
Tutte queste storie fantastiche sono state raccolte da Fosco nel volume intitolato “Ferrari, la realizzazione di un sogno. Progetti incredibili e aneddoti indimenticabili”.
La prefazione è del figlio del Drake.
Il libro può essere ordinato su Amazon, sulle librerie elettroniche oppure presso il sito www.incontrieditrice.com
Chi lo leggerà, il libro, magari capirà, anche, perché io sono Leo Turrini.
Grazie.
L’ingegnere che inventò il cambio automatico per la Ferrari