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L’errore Mercedes, la speranza FerrariLeo Turrini - 19 marzo 2019

“Ma c’è stato forse un errore.
Sì c’è stato forse un piccolo errore.
Anche loro talvolta sbagliano…”
(Adriano Celentano).
Una ultima cosa a corredo dell’estenuante dibattito sulla esibizione australiana della Ferrari.
Un dettaglio.
O un indizio, non so.
In breve.
Fase iniziale del Gran Premio.
Tappos 4.0 scappa via, okay.
Hamilton sta secondo con Vettel non distante.
Molto presto, Seb si ferma a cambiare le gomme.
E in Mercedes che fanno?
“Copiano” la mossa Rossa, fermando il Re Nero.
Mentre Tappos 4.0 continua la sua furibonda cavalcata.
Perché il Muretto d’Argento agisce così?
Ipotesi (indimostrabile ma interessante).
In Mercedes pensavano davvero che la Ferrari fosse quella “immaginata” nei test di Barcellona.
Cioè la temevano sul passo gara, a dispetto dell’esito delle qualifiche.
Dunque hanno messo Lewis “in marcatura” su Vettel, non sospettando che la SF90 era in mare di melma (allerta allerta siamo, eccetera, citazione).
Questa interpretazione, alla luce dei fatti, spiega anche l’irritazione di Hamilton, che a gara ancora in corsa si lamentava con i suoi ingegneri, perché i limiti della Rossa stavano rendendo fallimentare la strategia adottata nel suo caso, a tutto beneficio del furibondo Tappos 4.0
Se è andata così, se Mercedes ha sbagliato con il campione in carica perché temeva che la Ferrari fosse quella di Barcellona, beh, allora nell’errore degli Argentati sta racchiusa una speranza Rossa, cioè a Melbourne è accaduto qualcosa che ha i contorni della eccezione e non della regola.
Me lo auguro, eh.