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L’eredità di Portimao in F1Leo Turrini - 21 ottobre 2020

Il mio caro amico Beppe Schenetti, grande driver di vetture GT, ha sperimentato il circuito di Portimao, dove la F1 gareggerà nel week end.
Mi ha detto che è fantastico.
Vedremo (di Beppe io mi fido ciecamente, del resto in gioventù partecipò al Giro d’Italia automobilistico con una Lancia avendo come navigatore…Loredana Berte’, non so se mi spiego).
Io la Berte’ l’ho vista solo in concerto e invece in Portogallo ho conosciuto l’Estoril.
Era una trasferta che mi piaceva molto. Ci si andava di solito a fine estate e non di rado capitavano, tra fado e Pessoa, cose memorabili.
Mansell in particolare all’Estoril no teneva cabeza.
Nel 1989 il Leone ignorò una bandiera nera e speronò Senna, consegnando una insperata vittoria all’altro ferrarista Berger.
Nel 1990, beh, nel 1990 i meno giovani lo sanno, la manovra in partenza di Nigel nei confronti del compagno Prost innescò la miccia di molteplici esplosioni future.
Ma il Gp del Portogallo che ricordo meglio è quello del 1993. In quella occasione Prost con la Williams conquistò matematicamente il quarto titolo e annunciò l’addio. Sarebbe stato sostituito da Ayrton Senna. Il resto è tragedia.
Quella domenica, vinse Schumi, sul gradino più alto in carriera. Quella domenica, dopo anni e senza alchimie da soste ai box, per un po’ una Ferrari tornò in testa ad una corsa, la guidava Jean Alesi e ricordo che in sala stampa mi stropicciavo gli occhi, perché non vedevo quella scena da tanto, troppo tempo.
Quel week end, se la memoria non mi inganna, Mika Hakkinen debuttò sulla McLaren, prendendo il posto di Michael Andretti.
Tante cose accadevano all’Estoril.
Spero che Portimao sia all’altezza della tradizione.