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Le verità natalizie di BinottoLeo Turrini - 18 dicembre 2020

Ieri Mattia Binotto, accompagnato da Carletto Leclerc e da Carlitos Sainz, al primo giorno a Maranello, ha celebrato il Natale in streaming della Ferrari.
Riassumo di seguito le sue dichiarazioni. Per ogni tema, propongo il mio giudizio in merito.
VOTO. “Per l’ultima stagione mi do’ 4 in pagella, è stata la peggiore dal 1980 per la Rossa. La mia colpa? Ho tardato troppo a dare una sterzata alla organizzazione della squadra. Obiettivo 2021? Sono realista, non vinceremo il titolo. Ma puntiamo al terzo posto tra i costruttori”.
TASSO DI SINCERITÀ. Novanta per cento, 4 è un voto troppo alto ma apprezzo l’autocritica.
IL NOME. “La nuova monoposto si chiamerà SF21 e la presenteremo a Barcellona, in occasione dei test precampionato”.
Nulla da obiettare.
SAINZ. “Già a gennaio lo spagnolo girerà a Fiorano con la vettura del 2018. Non è un secondo pilota, viene per aiutarci e per giocarsela”.
Tasso di sincerità: 80%, nel senso che Carlitos non ha clausole sfavorevoli nel contratto, però è chiaro che la Ferrari ha investito su Carletto a lungo termine.
LECLERC. “È il nostro leader. In un anno molto duro, con una macchina inadeguata, è cresciuto molto. Deve imparare a controllare certi eccessi di irruenza, ma è sulla strada giusta”.
Condivido.
VETTEL. “Non è vero che ci siamo lasciati male. Resta un amico, ci ha dato tanto. Semplicemente siamo giunti alla conclusione che il suo ciclo con noi fosse esaurito”.
Tasso di sincerità: 40%. Alla fine il divorzio è stato civile ma Seb non era entusiasta di Binotto team principal e viceversa.
ACQUISTI. “Sì, arriveranno ingegneri da fuori, è normale. Ma ci serviranno per il progetto del 2022, quando cambieranno le regole tecniche”.
Prima arrivano meglio è, anzi, sono già in ritardo, i neo acquisti.
RESTA. “Non è vero che Simone Resta fosse il responsabile della macchina per il 2022. È un valido ingegnere, non esce dalla nostra orbita, lavorerà con la Haas, con la quale vogliamo rafforzare le sinergie, così come con l’Alfa di Raikkonen e Giovinazzi”.
Qui non ci siamo proprio. Resta e Binotto erano e sono come l’acqua e l’olio e a Maranello lo sanno tutti, a prescindere dal giudizio sull’uno e sull’altro.
SCHUMI 2. “A proposito di Haas: siamo contenti abbia puntato su Mick. Noi crediamo molto nella nostra Accademia, dalla quale è già uscito Leclerc. Tra due anni vedremo a che punto sarà il giovane Schumi e decideremo”.
Questo è un passaggio molto interessante, anche perché contiene una ipotesi di futuro che, se si realizzasse, piacerebbe credo a tutti.
ELKANN. “Mi confronto quotidianamente con il presidente, non è giusto dire che non ha passione per le corse, anzi. E saluto Camilleri con affetto, ha sempre appoggiato il mio lavoro. Non so chi sarà il nuovo ad, ma so che l’azienda vuole tornare a vincere”.
Tasso di sincerità: 10%. La parte su Camilleri è vera. Quella. E stop.
TODT. “È stato il mio team principal quando ero giovane, ho cercato di imparare da lui, come dai suoi successori. Poi io so bene di non essere un intoccabile, a certi livelli contano i risultati. Nel 2020 non sono arrivati, ma negli anni precedenti eravamo i meno lontani dalla Mercedes”.
Qui va bene.
FIA. “La federazione internazionale non ce l’ha con noi, il rapporto è buono. Ci sono interpretazioni diverse sui motori, però a livello politico con il nuovo Patto della Concordia abbiamo tutelato i nostri diritti ed interessi”.
Qui non va bene. La Fia ormai da molti anni non prova empatia per la Ferrari e magari sarebbe almeno il caso di chiedere come mai la Fia medesima sistematicamente si riempia di ex di Maranello, manco fosse la Mercedes.
HAMILTON. “La Mercedes sta lassù, Lewis è un grande campione ma non è un obiettivo, dal momento che abbiamo deciso di puntare a lungo termine su un giovane come Leclerc”.
Giusto e del resto a suo tempo Lewis disse agli emissari di John Elkann ‘no grazie, non sono masochista’.
RIVALI. “Tutti dovremo fare i conti con il taglio alle spese. Noi non possiamo ripetere il 2020, con umiltà e sapendo da dove ripartiamo dobbiamo andare a prendere Renault, McLaren, Aston Martin, se vogliamo almeno arrivare terzi”.
Per tacer dell’Alpha Tauri.
ECCLESTONE. “Ha detto che in Ferrari ci sono troppi italiani per poter vincere? È una sciocchezza che mi rifiuto persino di commentare”.
Ben detto.
CROZZA. “La sua imitazione mi diverte. Se non altro mi ha restituito il buon umore in una stagione che di sorrisi proprio non me ne ha regalati”.
In effetti, dobbiamo capire cosa ci sta sfuggendo, no?