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Lauda70 e la Mercedes che riparteLeo Turrini - 21 febbraio 2019

Auguri a Niki Lauda per i suoi settant’anni.

Lo chiamo l’uomo che visse tre volte.

E’ uno dei personaggi pubblici che stimo di più, tra i tanti che ho conosciuto.

E non dimenticherò mai quel pomeriggio del 1976 a Fiorano. Avevo sedici anni. Fu per causa sua che debuttai al box. Il suo cranio scotennato. Il sangue che colava sotto le garze. Lo guardavo e pensavo: ecco il mio mito.

Non ho cambiato idea.

Da presidente della Scuderia Mercedes, Niki ha vinto dieci mondiali. A convincere Hamilton al grande passo è stato lui.

Intanto ieri a Barcellona la Freccia d’Argento ha staccato per un attimo il camper dal retrotreno e chi doveva capire ha capito.

A seguire il report di Marco Santini.

SANTINI SCRIPSIT

Amici cloggari, la prima settimana di test al Montmelò è già finita. Senza troppi preamboli vi lascio alle mie poche e sempre più vacillanti certezze.
Le dieci cose che ho capito a Barcellona:
1) La Ferrari è partita forte. 598 giri in quattro giorni, i tempi sono buoni, i piloti sono soddisfatti.
2) Quanto forte è difficile dirlo. Anzi, non lo sa proprio nessuno. Ma vista dal vivo, colore a parte, la SF90 mi ha fatto davvero un bell’effetto. È agile nei cambi di direzione, non si scompone sui cordoli, è precisa in entrata di curva e sembra avere un’ottima trazione in uscita. Inoltre l’affidabilità non manca e long-run alla mano non pare maltrattare le gomme.
3) I diretti avversari, a parole, danno la Rossa per favorita. Pre-tattica, certamente. Ma se in fondo per una volta fosse davvero la Ferrari a incutere un po’ di timore, non avremmo di che rammaricarci.
4) Seb è tutto tranne che giù di morale per lo scorso finale di stagione. Tanto meno intimorito dal confronto col compagno di squadra.
5) Carletto è carico a molla e ci farà divertire, poco ma sicuro. Non mi stupirebbe affatto vederlo sul podio già a Melbourne.
6) L’ala anteriore sarà il tema centrale, tecnico e non, di inizio stagione. E per una volta le truppe tricolori (tutte, dalla Ferrari all’Alfa, passando per la Toro Rosso) sono dal lato giusto della storia: quello di chi non ha avuto paura di osare, interpretando il regolamento al limite fin da subito.
7) Il cuoco della Pirelli, ovviamente italiano, è un fenomeno. E l’assenza di Chandon dagli sponsor McLaren ha gettato nello sconforto mezzo paddock.
8) La Mercedes di giri ne ha fatti addirittura 610. Hamilton si è nascosto. Bottas è ormai in modalità Barrichello. C’è poco da ridere insomma…
9) L’impero bibitaro colpisce ancora. Honda permettendo, Verstappen sarà della partita.
10) Che chi dice di averci capito qualcosa, a partire dal sottoscritto, molto probabilmente non ci ha capito assolutamente niente.