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Lauda il computer e il simulatore FerrariLeo Turrini - 29 giugno 2018
  1. Italiani mambo (in Austria).
    La Ferrari sarà salvata da un simulatore (in diretta via computer)?
    Non lo so.
    Scaramanticamente alla rovescia, rammento qui e ora che Niki Lauda, amatissimo austriaco Doc, veniva appunto detto “il computer” quando ancora le gigantesche macchine elettroniche dell’epoca avevano le schede perforate.
    Voglio dire questo.
    È ridicolo, per chiunque abbia a cuore le sorti della Rossa, concentrarsi su quello che sarà quando Leclerc prenderà il posto di Raikkonen.
    Oggettivamente, non frega una mazza a nessuno, adesso.
    Nel presente, nell’immediato!, c’è un mondiale che Vettel può vincere. Dirottare le attenzioni altrove è un esercizio futile.
    Mi spiego meglio.
    A me interessa sapere se il gran lavoro che in queste ore viene portato avanti al simulatore, in quel di Maranello, sarà utile alla causa di Seb (e anche di Kimi, per la parte che lo riguarda).
    In questo brandello d’estate, la Signora in Rosso si sta giocando tanto.
    Non tutto, perché la strada è lunga.
    Ma tanto, di sicuro.
    Vedremo intanto oggi, nelle qualifiche. In Mercedes, con le loro ultime modifiche, credono di aver già chiuso la partita.
    E se si sbagliassero?