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La Red Bull era incinta ma solo un pochinoLeo Turrini - 10 ottobre 2022

La Red Bull era incinta, ma solo un pochino.
Alla fine della fiera, si possono scomodare battute felicissime di comici del passato.
Francamente credo si fosse capito che io non ho mai creduto tanto a questa storia. I regolamenti finanziari sono stati scritti con i piedi, i controlli sono qualcosa di estremamente soggettivo, infine è stata imbarazzante, per usare un eufemismo, la grancassa da cattivi perdenti che Toto Wolff e Lewis Hamilton hanno preteso di suonare.
Nella parte finale della scorsa stagione la Mercedes si trasformò in un missile e questi qua parlano dei camion dei Bibitari?!?
Ma dai, ma per forza che poi ti rispondono citando catering e malattie.
Se non altro la Ferrari, segnalando dall’inizio l’esigenza di far rispettare il budget cap, è stata più seria (l’ho già scritto, non a proposito di Binotto: non è serio il bue che dà del cornuto all’asino).
Ora vedremo l’entità di sanzioni comunque lontanissime dall’apocalisse ipotizzata dai buon temponi.
Sarebbe giusto togliere in sviluppo a Red Bull, nel 2023, una cifra pari all’entità dello sforamento.
E sarebbe doveroso avere una regola certa, controllabile in tempi congrui.
Poi, se a qualcuno piace credere che in F1 vincono solo gli imbroglioni, Well, not in my name.
Adrian Newey è un genio, non un baro.
E questo valeva anche Allison, Costa, eccetera.