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La Maserati in FE e MarchionneLeo Turrini - 11 gennaio 2022

L’annunciato ingresso di Maserati in Formula E vale un paio di considerazioni.
La prima è figlia della memoria. Fu Sergio Marchionne a parlare dell’ipotesi, in una delle occasioni natalizie in casa Ferrari.
Credo fosse la fine del 2016. Disse che stava valutando l’idea di portare il marchio del Tridente sui territori nuovi delle competizioni ad emissioni green.
La cosa indirettamente mi coinvolse un po’, perché la città di Modena si era candidata per ospitare il primo Gp elettrico, chiamiamolo così, sul suolo italiano.
Gli uomini di Agag, il patron spagnolo del campionato, vennero sotto la Ghirlandina ma poi spuntò Roma e ti saluto e sono.
Ma non era una brutta pensata, avere la Formula E sulle strade di Ferrari e Maserati e bla bla bla.
La seconda considerazione riporta sempre alla mia antica perplessità.
Non sulla mobilità dolce o come vogliamo chiamarla. I progressi della tecnologia detteranno i tempi e i modi, se non è l’elettrico sarà l’idrogeno, non so.
Ma ci si arriverà, sia pure fra inevitabili contraddizioni e dolorose conseguenze.
La mia riserva riguarda proprio il Motor sport.
Le corse si conciliano con la rinuncia al motore classico, tradizionale, in una parola termico, per quanto…ibridato?
Non lo so.
La Formula E ha i suoi meriti ma mentirei se dicessi che quando l’ho seguita mi ha entusiasmato.
Magari con Maserati cambio idea.