custom logo
La Ferrari, Napoleone e i cento giorniLeo Turrini - 26 novembre 2017

Non è il caso di spendere troppe parole sulla gara di Abu Dhabi. Hamilton è stato gentile con Bottas, direi.
Mi limito ad osservare che se questa fosse l’anticipazione dell’anno che verrà, Dio ce ne scampi e liberi.
Poi mi viene in mente Napoleone Bonaparte.
In cento giorni pretese di cambiare il mondo. Gli andò male.
Arrivabene e Binotto ne hanno, di giorni a disposizione, un po’ più di cento.
Per cambiare il mondiale.
A me resta la convinzione che non sia questione di cavilli, sebbene saranno importanti pure quelli, conoscendo i polli che razzolano nell’aia della Formula Uno.
Ma sarà questione di cavalli.
La Ferrari deve trovarli evitando i crack in stile Malesia e Giappone, dove, forse persino più che a Singapore, si è deciso tutto.
Cento giorni.
Napoleone.
Cambiare il mondo.
Cioè, cambiare il mondiale.
Scalare l’Everest chiamato Mercedes.
A mani nude, però, non si può.