custom logo
La Ferrari, il Gattopardo e AristotelesLeo Turrini - 22 luglio 2020

Io ho amato moltissimo il Gattopardo. Romanzo fantastico, davvero.
Cambiare tutto perché nulla cambi? Ma anche no, alla Ferrari del 2020 serve ben altro.
In breve. A Maranello è stato celebrato il funerale della eredità ultima di Sergio Marchionne.
Adesso mi spiego.
Ricordate? Da presidente, il compianto manager aveva imposto al reparto corse del Cavallino il famoso “metodo orizzontale” di lavoro. Tradotto: tutti insieme compatibilmente, in una disseminazione di competenze che si voleva virtuosa, con Binotto a tirare le fila e Iron Mauri Arrivabene ancora nei panni del team principal.
Era il 2016. Risultati: tra il modesto e il pessimo. Ora si torna indietro. Struttura verticale. Responsabilità dirette ai singoli. Avete capito? Io, lo ammetto, fino ad un certo punto. Ma di sicuro è colpa mia, ergo rubero’ un esempio al calcio.
Allora, gli uomini restano gli stessi. Viene modificato lo schema di gioco. Calcisticamente, si passa dal 4-3-3 al 4-5-1. Funzionerà? Boh.
L’ingegner Enrico Cardile, che governava la aerodinamica, diventa titolare della Prestazione, qualunque cosa fossa significare l’etichetta. Chi lo aveva additato al pubblico disprezzo, ora dirà che è una rimozione. Cioè, ti fanno responsabile della Performance e quindi ti hanno cacciato? Boh bis.
Segnalo piuttosto l’enfasi che il comunicato Ferrari assegna alla consulenza di Rory Byrne, il progettista sud africano delle vetture vincenti di Schumi. E’un genio, Byrne. Ha i suoi anni, però gallina vecchia fa buon brodo (spero, eh). È sempre rimasto nell’orbita Ferrari, ma lo ascoltavano poco. Ora apriranno le orecchie, visto il disastro della SF1000.
Sui circuiti continuerà a comandare il francese Laurent Mekies, che era già il diesse ma se torna a citare Chandok io cambio mestiere. Al telaio dovrà pensare ancora Simone Resta, che forse andrebbe valorizzato di più. Ai motori rimane Enrico Gualtieri, che prima si decide a richiamare dalla produzione l’ingegner Iotti meglio è.
Dal 4-3-3 passiamo al 4-5-1. Mi viene in mente un film, l’allenatore nel pallone.
Dove accidenti sta il brasiliano Aristoteles?
Ps. Non di rado io ospito in questo luogo contributi di altre persone. L’ho fatto anche per l’onirico racconto dell’ex ingegnere Ferrari che ora lavora in Germania. L’ironia si può apprezzare o meno (notoriamente in Italia ironia e’ considerata una regione montuosa della Bulgaria) ma quando desidero esprimere la mia, di opinione, lo faccio in prima persona.