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La Ferrari di Bob Dylan: like a rolling stoneLeo Turrini - 5 settembre 2020

Quando un essere umano mi garba, io gli attribuisco l’etichetta di ferrarista ad honorem.
Bob Dylan non fa una eccezione.
E cosa si chiedeva cantando il menestrello americano?
“How do you feel?”
Come ti senti?
“Like a rolling stone “.
Come una pietra che rotola.
Ecco, la Rossa del 2020 è una pietra che rotola.
Sempre più giù.
Tredicesimo Leclerc, che pure confida che di più non si poteva fare!
Diciassettesimo Vettel.
Diciassettesimo. Inghiottito nel traffico in stile palude (era ferrarista anche Battiato: siete come sabbie mobili, tirate giù).
Like a rolling stone.
Ho detto e scritto tutto quello che dovevo, quando era ora.
Ci sono gli archivi a disposizione, eh.
Magari mi consolo con il terzo posto di Carlitos Sainz, che tra un po’ sarà a Maranello (auguri, suppongo ne avrà bisogno).
Dimenticavo.
Hanno tolto il party mode.
Risultato.
Hamilton in pole con giro record.
Bottas secondo.
Salutatemi Helmut Mario.