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La F1 ha un problema. Si chiama TodtLeo Turrini - 10 giugno 2019

Immagino vi siate sfogati (forse).

Come sapete, la Ferrari porterà avanti il ricorso contro la penalizzazione inflitta a Vettel in Canada.

Mekies, ex Fia, oggi diesse delle Rosse, ritiene ci siano margini per rovesciare il verdetto.

Io ne dubito, per una somma di elementi procedurali (ah, la forma è sostanza!) che forse legheranno le mani ai giudici di appello.

Ma la levata di scudi planetaria è stata così intensa che può darsi prevalga il buon senso.

Non mi sbagliavo, quando da giovane stravedevo per Mario Andretti e Nigel Mansell.

Ed è meglio avere torto con loro che aver ragione (si fa per dire) con certa gente.

Come sempre grazie a quanti riescono ad esprimere una opinione, uguale o diversa dalla mia, senza cadere nella maleducazione.

Siamo in pochi, ma we shall overcome.

Grazie al cofondatore Otelma per il testo che segue. Arriva al cuore del problema.

OTELMA SCRIPSIT.

Chiefo scusa in anticipo a tutti, soprattutto a chi, legittimamente, ha un opinione diversa dalla mia, ma ho intenzione di lamentarmi. Non voglio mancare di rispetto a nessuno, sia chiaro, io sono per il tifo genuino, e mi piace pensare allo sport del motore, che sia F1 o MotoGP, come ad un qualcosa di pulito, se non altro per rispetto a chi su quei mezzi ci rischia la vita. Quello che è successo ieri però mi ha davvero fatto male. E, credetemi, mi avrebbe fatto male anche a ruoli invertiti. Semmai, avrei detto: “beh, buono per i punti del vincitore, però vincere così…” Io però, al contrario di Hamilton, lo avrei detto di cuore, pensandolo davvero, non per fare la sceneggiata del podio e poi nelle interviste dopo gara ribadire che “ se stringi un avversario contro il muro ti devi aspettare la penalizzazione”. No, amico: intanto non ti ha stretto da nessuna parte, visto che eri ancora dietro, poi –chevvelodicoaffare- dove poteva andare? L’episodio è stato analizzato e vivisezionato in mille modi dalle TV e, ne sono sicuro, anche dalla direzione gara. E poi, lui per primo ha iniziato a urlare per radio in modo che venisse attirata l’attenzione della direzione gara. E qui parto con la mia lamentela sulla direzione gara nonché sulla federazione: ebbene si, dai e dai, mi sto convincendo anche io che in effetti, c’è qualcosa che non quadra. I due pesi e le due misure sono sempre più macroscopiche: addirittura, per la stessa infrazione, in un caso nemmeno un buffetto sulla guancia (Montecarlo 2016), nell’altro caso 5 secondi di penalità e gara di fatto scippata al legittimo vincitore. Ora io capisco il senso, lo spirito del regolamento: si è voluto tutelare la “pulizia” e la correttezza in pista fra i piloti, e questo è apprezzabilissimo, perbacco, l’importante però è che non si trascenda nel senso opposto, castrando il talento dei piloti in lotta per un piazzamento se non addirittura per la vittoria. Quando poi certe penalità vengono date sempre e comunque a “qualcuno” e invece “qualcun altro” pare essere immune…. Eh beh. Come diceva quello, un indizio è un indizio, due indizi fanno una prova. Io,e non sono il solo, inizio ad essere stufo di questo atteggiamento della federazione, presieduta nientemeno che da Jean Todt, uno che di “lotta dura” in pista se ne intende, avendo vissuto l’epoca in cui Schumi non lesinava la suddetta lotta dura (e qualche volta spingendosi anche un po’ più in là, ehm ehm). Strano oggi vederlo nelle vesti del duro, puro e inflessibile paladino della regolarità e correttezza in pista. Ripeto, ben venga il cambiamento verso una maggiore correttezza in pista, visto che ne giova soprattutto la sicurezza. Tuttavia… C’è un limite a tutto, no? Ecco, ieri sera quel limite si è valicato, e non di poco, mancando di rispetto non solo a chi in pista ci corre rischiando comunque la vita, ma anche verso quel pubblico senza il quale la F1, come ogni altro sport, muore. Bene. Se questo è l’obiettivo, diciamo che ieri sera “quelli che contano” hanno inferto un colpo parecchio basso e altrettanto duro al sistema F1. Speriamo che non sia letale. Io, che sono un tenero di cuore, li aiuterei con un bel gesto importante… Fossi nella Ferrari, ritirerei le macchine. Facciamolo contento, il buon Napoleone francese! Vuole far sparire la Ferrari? E noi lo accontentiamo. Ma per carità divina, basta farci prendere…