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La F1 e l’incubo DjokovicLeo Turrini - 24 giugno 2020

La bella notizia è che Vettel non ha rigato l’auto di serie di Leclerc.
Scherzi a parte, mi dicono che l’atmosfera fosse buona, nel garage Ferrari al Mugello.
I due piloti hanno ribadito a Binotto la volontà di collaborare assieme, per le gare che sarà possibile disputare in questo tragico 2020.
Vedremo.
Tecnicamente parlando, a Maranello ritengono di avere corretto alcuni dei difetti che la monoposto aveva palesato in occasione dei test di Barcellona.
Quanto gli interventi consentano di ridurre il gap nei confronti di Mercedes e Red Bull (anche Red Bull, sì), beh, lo scopriremo tra poco più di una settimana in Austria.
Debbo aggiungere una cosa, da non sottovalutare.
Negli ambienti della F1 sono state accolte con apprensione le notizie sul caso Djokovic, a proposito di contagi.
Allo Spielberg, per un periodo prolungato, sia pure con tutte le precauzioni (in breve: Jean Todt è molto più saggio di Nole il tennista e forse non è che ci voglia tanto!), nel paddock ci saranno centinaia di persone.
Un margine di rischio esiste ed è bene esserne consapevoli, fermo restando il nostro desiderio di rivivere le emozioni da Gran Premio.