Harakiri.
Oppure Seppuku, come volete.
A Motegi la Ducati ha vinto un’altra volta e probabilmente una volta ancora la Ducati riuscirà a perdere il mondiale.
Sul flop di Bagnaia e altre follie di una domenica strana strana, ecco il consueto delirio del prode Roli.
ROLI SCRIPSIT.
Il Giappone, ovvero la cultura dei samurai, del sumo, ma anche del seppuku e di harakiri.
“Alba tragica” per Aleix Espargarò che incappa in noie elettroniche nel giro di ricognizione, costretto al cambio moto in pit lane riparte ultimo.
Miller prende e se ne va mentre Bagnaia con la stessa moto e le stesse gomme non riesce a dare prestazione.
Quartararo,come previsto, resta intruppato a centro gruppo e deve lottare, a suon di staccate furibonde dal primo all’ultimo giro.
Bastianini sceglie la gomma soft al contrario degli altri Top players e limita i danni della partenza dalla 15° posizione, finisce al 9° posto finale dietro anche a Maverick Vinales con l’Aprilia.
Ma ecco che a 5 giri dalla fine, mentre Espargarò rincorre disperatamente l’ultimo punto disponibile, Pecco Bagnaia si lancia verso un possibile recupero su Quartararo che però finisce presto e male nel ghiaione per un errore in staccata.
Marquez finisce quarto,davanti ad un Luca Marini sempre più concreto dimostrando così che i guai fisici sembrano definitivamente superati.
Miller, Binder, Martin…..chi l’avrebbe mai detto?
Dei pretendenti al titolo solo Quartararo e Bastianini prendono i punti, restano 4 gare e resta tutto aperto.
A parte la solitaria cavalcata del prode Australiano la gara è stata avvincente e ricca di duelli fino all’ultima curva, inutile la plateale richiesta di Tardozzi al muretto Gresini, la tenzone l’ha decisa Bagnaia senza interferenza alcuna di Bastianini, lasciateli correre che è meglio per tutti.