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Il Toro Russo e le parole di HamiltonLeo Turrini - 20 febbraio 2019

A saperle interpretare, le parole di Lewis Hamilton sono la vera cosa importante del Day 3 di Barcellona.

Tutto abbastanza chiaro, equivoci compresi, finzioni comprese.

Sara’ una bella partita tra Rossa e Grigia, quando i detentori del titolo staccheranno la betoniera dal retrotreno della monoposto.

Segue rapporto del cliggaro invisto al Montmelo.

SANTINI SCRIPSIT

Dasvidaniya cloggari! La classe operaia va in paradiso, verrebbe da dire. Mi chiederete cosa c’entra adesso lo storico film di Elio Petri, evidentemente dedicato all’impresa di Seb Vettel a Monza nel 2008. Intanto perchè una classifica del genere solo a leggerla manda al manicomio, roba da far sembrare sano l’anziano Militina. Il terzo giorno di test al Montmelò si è chiuso infatti con un revival del film in questione, con Daniil Kvyat clamorosamente in testa con la Toro Rosso! Il pilota russo, eccezionalmente nei panni che furono di Gian Maria Volontè, ha risvegliato i torpori della sala stampa portandosi improvvisamente in testa col suo torpedo blu. Dopo un’annata da moderno Stachanov al simulatore Ferrari, il russo deve aver incontrato quell’alienazione tanto cara a Karl Marx, per la quale un collaudatore è alienato dalla propria attività perché non produce per se stesso, ma per un altro. Sorge anche il dubbio che la presenza di Kvyat a Maranello fosse semplicemente un pretesto per portare la vodka al Santo Bevitore, ma questo è un altro discorso. Tornando a noi, presa coscienza della misera vita lontano dal Circus, lo zar di Faenza si è scagliato contro il padrone Helmut Marko: grazie al ricco sindacato russo viene reintegrato e torna in Formula 1, dove con l’ausilio di mescole ultramorbide C5 lancia il suo disperato grido d’aiuto. In attesa che il dottor Zivago venga a curare la mia di alienazione, ormai evidentemente divenuta pazzia, vi riporto invece alla saggezza di Lewis Hamilton. L’inglese è apparso particolarmente cauto davanti ai giornalisti che lo hanno stuzzicato sullo stato di forma della Ferrari. In breve: la Ferrari sembra messa meglio rispetto allo scorso anno, non avrebbe senso dare un quattro volte campione del mondo per sfavorito contro un 21enne, i tempi dei test non valgono nulla. E allora in un’altra giornata in cui dati alla mano si è ipotizzato tutto e il contrario di tutto, fa quasi più paura una lucidità del genere della reale competitività della Mercedes…