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Il risveglio (tardivo?) di BinottoLeo Turrini - 9 settembre 2021

Da quando ha completato la sua resistibile (Bertolt Brecht) ascesa, onestamente Mattia Binotto non mi ha offerto molte occasioni di parlare bene di lui.
Del resto, i risultati sono eloquenti.
In negativo.
Motivo in più per apprezzare il suo riferimento al doppiopesismo, chiamiamolo così, di chi deve istituzionalmente valutare interpretazioni regolamentari border line.
La Ferrari a fine 2019 fu massacrata dalla FIA per la faccenda del flussometro.
La storia della Talpa la conoscete.
Adesso Red Bull accusa Mercedes, lo scrivo alla buona, per un presunto iper raffreddamento delle camere da scoppio del turbo.
Io che non ho mai creduto ai complotti (ma alla esistenza della Talpa sì) condivido l’interrogativo retorico del Resistibile, alias Binotto Mattia.
A prescindere dagli esiti degli accertamenti (in F1 tutti accertano sempre qualcosa), ci sarà la stessa solerzia?
Può darsi che quello di Binotto sia il ruggito del coniglio.
Può darsi sia troppo tardi per sottolineare certe cose.
E inoltre non di rado uno ha il peso politico che si merita (vedi incertezza assurda sul futuro di Giovinazzi).
Ma insomma, facciamo che forse è un passo avanti.