A pensarci bene, in Ungheria hanno vinto anche Boutsen e Ocon. Qualcuno informi Leclerc e Sainz.
Sulle ennesime indiscrezioni in materia di budget cap, ripeto la mia stantia opinione.
Il principio è giusto.
Dopo di che, ogni legge vale se chi è tenuto a farla rispettare è appunto in grado di farla rispettare.
Nella vita come in Formula Uno.
Un cenno alla strana storia di Mister Ricciardo.
Sin da quando era compagno di Vettel in Red Bull, ho sempre provato simpatia per questo personaggio.
Al di là della allegria istintiva, l’australiano sapeva guidare da campione. Lo ha dimostrato più di una volta, anche coabitando con Verstappen (che è un Fenomeno vero, filiera Senna-Schumi-Hamilton, dunque scomodissimo come compagno).
C’è stato anche un momento in cui Daniel è stato vicino alla Ferrari. E a me l’operazione non sarebbe dispiaciuta.
Poi la cronaca ha preso un’altra direzione. Fra Renault e McLaren, l’oriundo si è infilato in un tunnel buio, non rischiarato nemmeno da una rocambolesca vittoria a Monza.
Adesso Ricciardo torna in Alpha Tauri, in nome dell’Impero Bibitaro. Già si vocifera di una minaccia per il futuro dì Perez, ma Carlos Slim, uno degli uomini più ricchi sulla faccia della terra, ha un buon rapporto con Red Bull. Ed è casualmente messicano.
In sintesi. È bello ritrovare Daniel Ricciardo sulla griglia di partenza. La sua e’ una strana storia, sebbene non insolita: dalle stelle alle stalle e ritorno (forse) tra gli astri.
Vedremo e vedrete.
Il budget cap e lo strano caso di Mr.Ricciardo