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Giro veloce, la F1 copia la Formula ELeo Turrini - 10 marzo 2019

Un punto al giro veloce.

Dico la mia.

Non sono entusiasta.

21 giri veloci. Quasi una vittoria.

Uhm.

D’accordo, non saranno tutti di un solo pilota, i fastest laps.

Ma se avessimo un campionato tirato e qualcuno, nelle gare finali, giocasse su quel punticino  in più?

Sono quinto all’ultima tappa, ho 40 secondi di vantaggio sul sesto, i 10 punti per il piazzamento non mi bastano, me ne serve un altro, faccio un più a tre giri dalla bandiera e…

Dcenario assurdo?

Puo darsi ma io ho il dubbio me lo tengo.

Avrei preferito un premio per la pole. In qualifica o sei più veloce o sei più veloce, stop.

Infine, invitando chi vuole qua sotto a commentare se vuole la gara qatariota di MotoGP, rammento a me stesso che il punto al fastest lap chi lo dà già, eh?

La Formula E, come ci ricorda a seguire l’elettrici Marco Santini.

SANTINI SCRIPSIT

Amici del Clog, finalmente ci siamo. Prende il via la settimana che ci porterà a Melbourne, quella che ogni anno attendiamo per un intero inverno, dove le chiacchiere e la pretattica lasciano spazio all’assegnazione dei primi punti iridati della stagione.
E proprio su questo tema sorge l’ultima diavoleria approvata dal consiglio mondiale FIA: in cerca di nuove modalità per creare spettacolo, farà il debutto nel nostro amato Circus il punto extra per il giro veloce. Verrà infatti, già da Melbourne, assegnato un punto all’autore della tornata più rapida, purché classificato nei primi 10 e dunque in zona punti. Nell’arco dell’intero campionato ci saranno quindi 21 punti in più da giocarsi in pista, abbastanza per spostare gli equilibri di una lotta mondiale. Provando ad ipotizzare uno scenario credibile e prendendo come riferimento lo scorso anno, i principali candidati ad approfittarne sono i piloti intorno alla quinta-sesta posizione, magari impossibilitati alla lotta per il podio dopo qualche imprevisto nelle prime fasi di gara. I test di Barcellona suggerivano infatti un leggero recupero dei team di metà classifica sui magnifici tre, ma se dovesse rimanere un certo gap si darebbe a questi ultimi la possibilità a fine gara di effettuare una sosta in più, utile a montare un set di gomme fresche con cui tentare l’assalto al giro cronometrato. Penso nello specifico ai due della Red Bull i quali, nel caso non dovessero essere nella situazione di poter attaccare Ferrari e Mercedes, potrebbero almeno animare gli ultimi giri per agguantare un punto iridato senza perdere posizioni.
Una norma del genere non rappresenta una novità assoluta nel motorsport. La stessa applicazione, esclusiva per i piloti in top 10, è infatti attualmente presente in Formula E. Il campionato elettrico ha però a sua volta un problema relativo al regolamento, come evidenziato dagli ultimi due E-Prix. Dopo la gara in Messico è stato il campione in carica Vergne a lamentarsi pubblicamente delle decisioni stile “wrestling” prese dai commissari di gara, apparentemente volte a deliberare safety car in maniera tattica per ravvivare le fasi finali di gara. Questa mattina ad Hong Kong invece abbiamo dovuto aspettare ben 4 ore per vedere assegnata la vittoria di tappa al “nostro” Edoardo Mortara, dopo un tamponamento di Bird su Lotterer inizialmente giudicato legale. Sull’imprevedibilità delle gare elettriche ci sono pochi dubbi, con cinque vetture diverse sul gradino più alto del podio in altrettanti appuntamenti, mentre per la certezza delle pene non si può dire altrettanto. Evidentemente i miei amici elettrici, anche in questo, stanno imparando dai migliori…