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Forse Alonso è nato in FinlandiaLeo Turrini - 28 febbraio 2018

Su quello che (non) sta succedendo a Barcellona stendo un velo pietoso. Lascio all’affamato Marco Santini il resoconto sull’unico giro del mercoledì nevoso e piovoso, firmato da un certo Fernando Alonso.

SANTINI SCRIPSIT

Terzo appuntamento del “Santini Scripsit” dal Circuit de Catalunya, oggi in versione Madonna di Campiglio in alta stagione. In attesa dell’arrivo delle locuste ci ha pensato infatti la neve, come ampiamente pronosticato, a portare un po’ di brio a questa mia prima esperienza in F1. Finiti i rimpianti per aver lasciato i Moon Boot a casa, e consapevole che di azione in pista se ne sarebbe vista ben poca, ho cercato di districarmi tra le voci di corridoio della sala stampa per farmi un’idea sui giorni a venire. Ci è voluto l’ufficio stampa Ferrari per farmi capire qualcosa delle cervellotiche logiche dei test pre-stagionali: per farvela breve, recuperare la giornata aggiungendo un quinto giorno di venerdì (a prescindere dal filming day Williams) non è fattibile per regolamento.

A quel punto è nata in me la speranza di un exploit del Santo Bevitore, magari ringalluzzito da clima a lui congeniale. Purtroppo mi sono dovuto presto ricredere: per avvistare Kimi nel freddo mercoledì catalano ci sarebbe voluto l’intervento della Sciarelli. Se il finnico ha optato per il letargo, a rallegrare la giornata ci ha fortunatamente pensato Alonso. Il buon Fernando, fiutato il fuggi fuggi generale, ha ideato una tattica più infallibile di un tutorial di Aranzulla: essere l’unico a completare un giro pur di poter essere una volta tanto il più veloce. Ed è a quel punto che ho avuto l’illuminazione da futuro psicologo: l’asturiano rappresenta il lato bambino di ognuno di noi. Bisognoso di attenzioni, sempre voglioso di vincere, un po’ rosicone. Un uomo il cui fato è stato così perverso dal farlo passare dall’essere per taluni “Culonso” al rappresentare un perfetto incrocio tra Paperino e Calimero. Scusate, so di essere impopolare tra i lettori di queste righe, ma io in fondo ad uno così non riesco a non volergli bene.

La giornata insomma non ha regalato grandi emozioni, perciò ho approfittato del tempo “libero” per portare i saluti del padrone del Clog a due personaggi illustri del paddock. Il primo è Alberto Antonini che, dopo avermi avvisato della sua lettura giornaliera di questi miei sproloqui, si è lasciato andare ad un “avessi avuto io alla tua età un mentore come Leo” che immagino farà piacere al Maestro. Il secondo è Luca Colajanni, attualmente in forze alla nuova proprietà della F1: quando mi sono presentato come allievo di Turrini, il Cola ha mostrato preoccupazione e si è messo le mani nei capelli (non fate battute). Scherzi a parte, entrambi hanno mostrato grande professionalità e cortesia nei miei confronti nonostante fossi l’ultimo arrivato, cosa che mi ha fatto particolarmente piacere.

Concludo con una nota di colore dal paddock, di cui giustamente a molti di voi non fregherà assolutamente nulla. Doverosa premessa: mi è stato ben specificato che il paddock dei test è ben diverso come composizione ed organizzazione da quello del resto della stagione, ma tant’è. Nel paddock dei test, mettiamola così, la nutrizione dei giornalisti non è contemplata. Non esiste una mensa, non esiste un bar, c’è soltanto un chiosco tenuto da un cingalese che vende bocadillos freddi a prezzi discutibili. L’unica soluzione alternativa praticabile, di cui ci tengo a vantarmi in uno slancio di patriottismo, è rappresentata dall’hospitality Pirelli, la quale però giustamente non riesce a soddisfare tutti. Essendo perciò a ridosso delle elezioni, mi lancio in un uso privato del mezzo pubblico, in passato tanto caro ad un personaggio che non gode certo delle mie simpatie. Mi rivolgo a te Alberto, se davvero mi stai leggendo: sento già la mancanza della cucina italiana e confido nei tuoi potenti mezzi, sfama un povero inviato alla sua prima esperienza, ti supplico.

Con questo improbabile appello vi saluto, ringraziando come sempre Leo Turrini per essere così folle dal voler continuare a pubblicare questi diari di bordo. Ringrazio inoltre tutti i lettori del Clog a cui sto cercando di rispondere, tempo permettendo, e vi ricordo a chi volesse leggere i miei pezzi che può andare su F1Sport.it o seguirmi su Twitter. A domani per i saluti