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Forse alla Ferrari serve (ancora!) pazienzaLeo Turrini - 7 dicembre 2019

In questa indagine prenatalizia collettiva sul bene e sul male della Ferrari, tocca al quarto membro della giuria.

Mazgiorg è una bella persona, fortunatamente capita di conoscerne, facendo il mestiere che faccio da una vita.

Ecco la sua opinione.

MAZGIORG SCRIPSIT

Temo che nemmeno il DRS possa tenermi in scia ai giurati che qui mi hanno preceduto.

C’è sempre da riflettere su questa Rossa che ci fa divertire, soffrire, incazzare…

Ecco quello che io penso.

Sui piloti sarò breve.

Lascio a qualcuno, verosimilmente meno babbeo del sottoscritto, la devota convinzione che siano quanto di meglio possa esserci in circolazione. E gli altri? Schifiamoli, eh…Diciamo che non è la coppia meglio assortita, anche se poteva sembrarlo..

Mi permetto di dire che l’equilibrio a cui quel finnico contribuiva fattivamente non era mera dimostrazione di conclamata inferiorità rispetto al (ormai ex) prescelto, quanto piuttosto la riprova di doti misconosciute dai più.

Tant’è, l’attuale coppia è già scoppiata in questo 2019, non che la cosa mi abbia particolarmente sorpreso…gli auguri per il ménage 2020 sono di rito: è durissima per un nostalgico di Jody e Gilles, credetemi.

Non posso (non fosse altro, per semplice mancanza di competenza) addentrarmi nel vespaio delle valutazioni tecniche: dal motore i cv sembrano arrivare…o almeno c’erano ed auspico ci saranno.

Aero, telaio, sospensioni (crac..), gomme (arghhh), chi più ne ha, più ne metta…temo siano tutte aree dove abbiamo palesato qualche affanno in ordine sparso.

E che dire delle strategie, queste sconosciute?

Tremebonde verifiche tecniche, puntuali come le tasse, e relative diatribe dialettiche fanno il resto: ma sarà tutto frutto di perfidia anglo-teutonica, avallata da un pinguino ingrato e lontano dai ghiacci?

Pirsonalmente, voglio affrancarmi da una pervasiva sindrome di accerchiamento permanente…che, nel breve, può pure rivelarsi tattica proficua.

Propendo per la convinzione che le marùghe facciano la differenza..ma non vorrei che quel contesto italico che porta le eccellenze sul palmo della mano, trascini anche i più dotati (e pagati..) in una sorta di paludosa mediocrità..sì, insomma, l’andazzo, anche se di lusso.

Già, perché i cervelli pare non manchino…anche se poi vengono sostituiti con rocambolesca e tragicomica regolarità: ma è da considerarsi improbabile che questo valzer ci dica sempre male (o bene alla concorrenza).

A meno che, in ruoli chiave, dipenda realmente tutto da una proprietà incompetente, arrogante, distratta e pure lontana, che predilige scelte comode ma – ahinoi – poco vantaggiose…tipo quella di concentrare il tutto nelle mani di un apparentemente prodigioso e meritevole individuo.

Praticamente, pieni poteri (cit.).

Costui, si palesa sempre uno (drammaticamente) e trino…al quale toccano pure quegli intrighi di palazzo, in cui doversi districare e fare quei salti che non riescono a tutti i salmoni.

L’occhialuto parrucco, saprà essere davvero lui il nostro Mosè? E quando?

E che a Maranello il panificio si allarghi, assuma e il parcheggio sia diventato selvaggio, starebbe a significare che siamo corti? Spero di no…

Ma bisogna pur portare a casa qualcosa.

E allora, cosa c’è da cambiare in Ferrari per vincere quel Mondiale che manca da..(il “da quando” ve lo risparmio, dai)?

Bella domanda.

Non sarà certo un’ormai logoro rappresentante a risolvere il dilemma, a gratis perfino, cit.

Però, la mia ricetta predica Pazienza, con la maiuscola. Infinita. Diffidando delle scorciatoie.

Certo, quando le aspettative sono tali da ritenere accettabile un solo risultato, si tende a buttare il bambino con l’acqua sporca…ma, come diceva quel Nume, non avessimo la Resilienza…

Ma il tutto può attendere 100 giorni, adesso il tifoso merita una pausa.

Un saluto al Clog e al padrone di Casa.