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Ferraristi umiliati e offesi, cornuti e mazziatiLeo Turrini - 19 luglio 2020

Umiliati e offesi. Poveri ferraristi. Forse, come sostengono i miei amici complottisti, cornuti e mazziati.
Lo confesso senza pudore, ormai alla mia età si mollano i freni inibitori.
In Ungheria, ho persino perso il conto di quante volte le Mercedes abbiano sorpassato in pista le Rosse di Vettel e Leclerc. Per doppiarle, a scanso di equivoci.
Ho già raccontato, con molta malinconia, di come questo 2020 sia l’anno (sotto) zero del Cavallino. E alla delusione non pare esserci fine: dopo il flop austriaco, ci era stato detto che a Budapest la SF1000 avrebbe presentato modifiche importanti.
Ho visto, ho visto.
L’esito è imbarazzante e lo sconforto forse già contagia un ragazzo di talento come Leclerc, incredibilmente fuori dai punti (!) in una gara per lui senza incidenti.
Come se ne esce? Meglio ancora: come si fa a recuperare addirittura un giro? Per capirci, visto che ho amato tantissimo Felice Gimondi, l’attuale ritardo della Ferrari vale un distacco di mezz’ora in una tappa di salita del Tour de France.
Io, mi ripeto con tristezza, di soluzioni in tasca non ne ho. A volte nel calcio le cose si aggiustano cambiando l’allenatore. Ma l’automobilismo con il pallone non c’entra nulla, fidatevi.
Sullo sfondo, forse come appiglio forse come ipotesi di spiegazione, si staglia la grande questione dello strapotere Mercedes. Come è possibile che le nuove interpretazioni in materia di motore siano state fatali a Ferrari, Honda e Renault ma non ai datori di lavoro di Lewis Hamilton? Cosa intende il barcollante Binotto quando esprime polemicamente stupore sulle prestazioni dei dominatori? E come mai Toto Wolff è così nervoso quando l’argomento salta fuori? Ci sono cornuti e mazziati in Formula Uno? Qualcuno è troppo furbo o è troppo bravo?
Come spesso mi capita di dichiarare, il lancio del sospetto è uno sport che non mi piace. Se i costruttori (anche Honda e Renault, che già ha sollevato il caso della Racing Point, copia perfetta della Mercedes 2019) hanno dubbi, chiedano chiarimenti alla Fia.
Oppure, cerchino di lavorare meglio, perché perdere ci sta e i ferraristi ci hanno fatto l’abitudine.
Ma doppiati, umiliati e offesi è un po’ troppo, via.