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Ferrari, non ci resta che RaikkonenLeo Turrini - 30 settembre 2017

Non ci resta che Raikkonen.

4 centesimi sono niente e valgono come dimostrazione della competitività della Ferrari.

Dopo di che, quando due versioni del motore hanno problemi in una stessa giornata, ecco, lasciamo stare la sfortuna.

La sfortuna riguarda Vettel, pilota incolpevole (e bellissimo è stato il suo comportamento post guaio, nei confronti della squadra).

Ma evidentemente c’era qualcosa di non perfetto nella predisposizione del materiale.

E’ anche evidente che con me non c’entra nulla chi auspica che Kimi faccia il kamikaze ai danni di Hamilton domani al via.

Queste sono scemenze da teppisti da stadio e non sono gradite in casa mia.

Penso, più seriamente, che il momento sia particolarmente delicato per la Rossa ma proprio perché tra il Sato Bevitore il Nero c’erano soltanto 45 millesimi su una pista come Sepang ho tutto il diritto di credere nella mia gente di Maranello.

Perdere non è mai un disastro, quando sai di avercela messa tutta. E la si faccia finita con la geremiade: ah, chissà cosa dirà Marchionne! E cosa dovrebbe mai dire?!? Non comprendo questo modo di ragionare, mi ricorda quelli che ai tempi di Jerez97 sostenevano spudoratamente che Enzo Ferrari avrebbe licenziato Schumi. E io chiedevo: ma dove, ma perché, ma in quale film?

Non ci resta che Raikkonen. 45 millesimi.

Buona domenica a tutti e spazio sotto per chi avesse voglia di vivere qui il Gran Premio.