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Ferrari, ecco dove sbaglia MarchionneLeo Turrini - 14 gennaio 2016

So bene che  in questo periodo Sergione Conceicao Marchionne ha ben altro per la testa, dalla Borsa alle vendite in Russia ai concessionari Chrysler (vedi cronache recentissime).

Ma, esaurita la nostra cavalcata nella memoria (e sempre aspettando il verdetto dei Quadrumviri cloggari sulla miglior griglia 1975-2015!), c’è qualcosa che debbo evidenziare.

Il presidente della Ferrari sta sbagliando.

Mi riferisco alle sue continue esternazioni sul tema: ah, a Melbourne dobbiamo vincere, abbiamo tutto per vincere, sarà il momento decisivo.

Ora, già avevo manifestato le mie perplessità quando il successore dell’Innominabile col Ciuffo (da qui in poi, ICC) sostenne la stessa teoria nella conferenza natalizia.

Ripeto: è giusto che un tifoso ragioni da tifoso.

Ma un presidente deve ragionare da presidente. Un po’ come faceva ICC  (vabbè, non sempre, sciocchezze uscivano anche dalla bocca di ICC, lo ammetto).

Mi spiego.

Ha senso mettere tanta pressione sulla Squadra?

Ha senso attribuire un significato determinante, creando una atmosfera da Armageddon, alla prima gara della stagione?

In un campionato che prevede ventuno tappe?!?

So bene che durante l’annata, coi test quasi azzerati, diventa arduo immaginare eventuali rimonte. Ma è chiaro che se in Australia la Ferrari, faccio per dire, fosse a un decimo da Mercedes, ecco, la caccia al mondiale sarebbe apertissima.

Mi si dirà che questo (fissare target, imporre obiettivi, ect) è lo stile dell’uomo, naturalmente diverso dallo stile di ICC.

Ma io preferirei un Marchionne che accompagnasse lo sforzo dei suoi dipendenti dicendo: okay, ce la stiamo mettendo tutta, nel 2015 ci siamo avvicinati e rilanciati, sappiamo che a fine annata 2015 le Mercedes facevano comunque doppietta, dobbiamo andare a prenderli sperando di anticipare di dodici mesi la realizzazione del nostro sogno (si parlava del 2017, dopo la decapitazione di ICC) e di sicuro non ci faremo abbattere da difficoltà che si manifestassero sul cammino.

Anche perchè il presidente dovrebbe pur sapere che, in altri contesti, mica sempre i suoi proclami si sono tradotti in immediati successi (vedi Alfa Giulia, momentaneamente parcheggiata nel limbo dei desideri).

Ps Comunque, per par condicio, ci tengo a ribadire che anche l’Innominabile con Ciuffo, alias ICC, talvolta sbroccava.