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Ferrari, domenica è sempre domenica?Leo Turrini - 3 settembre 2022

A volte penso sia tutta colpa del testo che inaugura la Bibbia.
Insomma, se non fosse stata prevista la creazione del settimo giorno, inteso come domenica, per noi ferraristi questo 2022 sarebbe un anno indimenticabile!
Lo dico e lo scrivo sommessamente, giusto per tenermi su di morale.
Del resto, cosa sono nella vita di ognuno di noi le manciate di millesimi che hanno negato a Carletto la pole davanti al popolo degli arancioni?
Si fa per ridere, beninteso. Del resto, lo stesso discorso, mi riferisco sempre millesimi, può essere tranquillamente esteso a Carlitos Sainz.
La cosa buona, vista con gli occhiali di Maranello, è che la Ferrari, almeno sul giro secco, in Olanda è tornata ad essere competitiva, come peraltro era sempre stata nell’intero arco della stagione, con l’eccezione delle Ardenne. Ciò affermando, nulla si toglie al fatto che la Red Bull, naturalmente nella versione guidata da quel fenomeno di Verstappen, non è mai stata, oggettivamente, inferiore al prodotto confezionato dalla squadra di Mattia Binotto.
Paradossalmente, lo sostengo da tifoso disincantato, a me non interessa tanto l’ordine d’arrivo della domenica, anche se sarei felicissimo di poter applaudire un ritorno al successo della Rossa.
Mi preme di più avere la certezza che, anche in assetto da gara, anche in rapporto alla misura delle gomme, la Ferrari è comunque in grado di giocarsela con la squadra che, meritatamente, sta avviandosi a vincere entrambi i titoli iridati.
Cioè, la metterei così, tornando alla Genesi evocata all’inizio.
Ferrari, domenica è sempre domenica? (Anche questa è una citazione, ma può capirla solo chi ha una certa età, eh)