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Ferrari, cosa aspettarsi da MelbourneLeo Turrini - 2 aprile 2022

Mettiamoci avanti con il lavoro.

Era da un sacco di tempo che il popolo ferrarista non aspettava con tanta ansia la…prossima gara.

Non è vero?

E’ vero, è vero.

Ecco allora, di seguito, una geniale analisi tecnica del mio ingegnere di fiducia, alias Giuliano Duchessa, nonché Romeo, er mejo progettista del Colosseo.

DUCHESSA SCRIPSIT

Tornare a Melbourne…

Fino al periodo pre-pandemico il campionato è iniziato quasi sempre a Melbourne. Ora – dopo due anni di restrizioni – è bello tornarci.

Le vetture di F1 durante l’anno hanno uno sviluppo importante: incrementare le prestazioni pur rimanendo fedeli alle proprie caratteriste di base.
Pur essendo un circuito cittadino, per di più anomalo, di solito che va forte in Australia ha una una vettura importante. E comunque mostra di avere una monoposto ricca di carico ed equilibrata sulle gomme.
Scorrendo l’album dei ricordi più recenti lo abbiamo visto con W10 o con la SF70H. La 71H vinse quella domenica ma non era l’auto migliore.
L’ultima volta all’Albert Park invece, la SF90 (monoposto con pochissima resistenza aerodinamica) prese 7 decimi al giro dalla Mercedes W10, per poi rispondere con una prima fila in Bahrain, tuttavia non fu adeguatamente competitiva.

Il tracciato di Melbourne lo troverete un po’ cambiato. Alcune curve sono state modificate per favorite velocità e sorpassi. E siccome anche le F1 sono totalmente differenti è più difficile dire cosa aspettarsi.
In ogni modo resta una pista “stop & go”, così come Imola, dove conterà il carico, la frenata e la trazione, un buon inserimento, una buona power unit in allungo.

Sembrano alcune delle caratteristiche di base della bella F1-75 che dovrebbe continuare una lotta serrata con la più ‘affilata’ RB18 di Newey.

Gli sviluppi sono in cantiere, entrambi i team – come pugili della stessa categoria ma con abilità diverse – si aspettano di colpire e incassare.

Ferrari ha l’obiettivo di estrarre il massimo dall’auto e sistemare per bene il fondo, prima di cambiare alcune parti… RedBull farà una cura dimagrante a Imola (ho sentito parlare di circa 7 kg, impossibile arrivare a 10kg). Che valgono comunque un signor decimo e mezzo.

Per il momento abbiamo quattro piloti per Pole e vittorie.

Mercedes?

La W13 – come abbiamo evidenziato qui – ha difficoltà di utilizzo. A Brackley stanno lavorando in una condizione diversa rispetto al passato, poiché il progetto di base stavolta ha alcuni problemi, per lo più derivanti dal fatto di non essere riuscita a gestire il porpoising.
La W13 nel lento (dove in effetti l’altezza da terra conta meno) non va male. Un fondo nuovo e una nuova ala posteriore (rispetto a quella un po’ grezzamente adattata di Jeddah) può risolvere parzialmente o aumentare la finestra di utilizzo, a meno che non debbano continuare a compromettere il carico aerodinamico alle medio-alte velocità.

I motorizzati Mercedes, Mclaren su tutti, non sono messi meglio, ed è un altro motivo di riflessione.

Parlando della lotta di centrocampo, nonostante la fragilità mostrata, dai dati raccolti mi sta piacendo l’Alfa Romeo con Bottas.
Posso sbagliare ma forse Melbourne e poi Imola, e più avanti Montecarlo, potrebbe essere un’auto da inseguire per molti.