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Ehi, in Mercedes non sono samurai invincibiliLeo Turrini - 1 luglio 2018

Mai dire mai.
Mi dispiace che alcuni tra voi, considerata tutta truccata la Formula Uno, abbiano deciso di lasciarmi solo proprio nel momento in cui la Ferrari è in testa a entrambi i mondiali!
Scherzi a parte, la bellezza dell’automobilismo sta in queste cose. Nella riscoperta di emozioni indicibili.
Voglio dire questo.
In Mercedes NON sono samurai invincibili.
È clamorosa la doppia rottura di Bottas e Hamilton.
La Ferrari ha capitalizzato in maniera straordinaria: non ha sbagliato la chiamata del pit stop e ha potuto contare sui suoi grandi piloti.
Al plurale.
E taglio subito la testa al toro e al topo: sarebbe stato oltraggioso impartire ordine di scuderia nel finale a Raikkonen e a Vettel, perché non siamo a fine stagione, perché il vecchio zio è terzo in classifica e infine perché quello che pensavo su Todt a Zeltweg nel 2002 (ma anche nel 2001 l’aveva fatto, per un piazzamento!) lo penso sempre.
La cosa fondamentale, ripeto, è che Toto Wolff e i suoi non sono samurai invincibili: vedi anche gestione della virtual safety car.
Si può fare, anche se molti mi lasceranno solo perché è tutto un trucco.
Hamilton piagnucoloso. Troppo.
Verstappen dopo la figuraccia di Montecarlo ha messo la testa a posto: mi stavo quasi scordando che il Gran Premio l’ha vinto lui.
Grande prestazione del motore Ferrari, se prendiamo i risultati della Haas e della Alfa Sauber.
Che domenica.
I feel so good.