“I paparazzi avranno figli missili” (Claudio Baglioni).
E io me li immagino, i paparazzi nel mercoledì del villaggio intenti a sparare click sui missili 2019 di Lewis Hamilton e di Max Verstappen (io nutro umana simpatia per Tappos Bottas e per Gasly, ma fatico a credere che riceveranno pari trattamento, poi magari mi sbaglio, eh).
La nuova Mercedes.
La nuova Red Bull.
Se ne sentono tante.
Una rivoluzione della Freccia d’Argento.
Newey che avrebbe disegnato la Bomba Bibitara integrando le sue intuizioni con le trovate dei giapponesi della Honda.
Boh.
Per inciso, ovviamente io e voi sappiamo benissimo che le vetture che stiamo vedendo adesso, in occasione delle presentazioni, sono solo ipotesi.
Vaghe utopie che non necessariamente saranno confermate sul tracciato di Melbourne.
Ma è normale così.
Le vetrine, chiamiamole così, sono un modo per tenere accesa la passione di chi freme per l’attesa.
Vale anche per la Racing Point, ex Force India.
Me la vedo, la faccia di papà Stroll che si mangia con gli occhi il figlio, cui ha comprato addirittura un team.
Mi viene in mente la sfiatata soprano che convinceva l’amante ad acquistare il teatro che non la voleva più sul palco.
E forse mi sbaglio un’altra volta.
Di sicuro, tornando indietro, non riesco a immaginare una Mercedes che toppa il progetto.
I favoriti sono sempre loro.
Conviene non dimenticarla, la realtà delle cose.