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E dal sombrero spuntò RicciardoLeo Turrini - 27 ottobre 2018

Un sombrero pieno di dispetti.
Nonché dei soliti sospetti.
Non devo essere malizioso per immaginare che Ricciardo sia molto molto felice.
Per la pole in se’, ci mancherebbe.
Ma anche per avere guastato la celebrazione Bibitara, già pronta per il record del Chosen One.
Verstappen stava per diventare il pilota più giovane della storia a firmare la pole position.
È pregato di ripassare.
Escludo di poter spiegare adeguatamente l’intera prima fila Red Bull dopo cinque anni (c’erano Vettel e Webber).
Effetto altura?
Gli aggiornamenti di Newey?
Hanno messo tequila nel serbatoio?
Hanno assunto Speedy Gonzales?
Montano già la power unit della Honda?
Pancho Villa beveva lattine?
Zapata si scolava botti di bibite energetiche?
Il dottor Marko è la reincarnazione di Montezuma?
Non lo so ma ho sentito che persino Hamilton, a cospetto della stessa domanda sulla ritrovata competitività della Red Bull, ha risposto come me medesimo.
“Non lo so”.
Io, appunto, neanche.
Ferrari così così. Suppongo che Vettel ci abbia sperato fino all’ultimo. In gara lui e Raikkonen cercheranno di inventarsi qualcosa.
Leclerc si sta abituando al Q3 e questa è una buonissima cosa in prospettiva.