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Don Binotto e la scelta che farà HamiltonLeo Turrini - 29 novembre 2019

Certo che per avere un’aria da pretino di campagna Don Mattia Binotto mica le manda a dire, certe cose.
Come immagino sappiate hanno fatto in un amen il giro del web le frasi pronunciate dal mio amico Reverendo Bin8 in quel di Abu Dhabi.
Mi riferisco ovviamente al “siamo felici in Ferrari di sapere che un pilota eccezionale come Hamilton è avalaible per il 2021”.
Avalaible ve lo traducete come meglio vi pare ma il concetto è chiaro.
Mi dispiace per chi sta già progettando il suicidio (davvero, il mondo è zeppo di tipi originali), la sostanza comunque è chiara.
Porte aperte, anzi, spalancate a Maranello per il Re Nero.
Qualora decidesse di provarci.
Perché la scelta (e il successivo intervento nella stessa conferenza di Toto Wolff, che ha confermato di aspettare una risposta, evidentemente ancora non arrivata, da parte di Lewis) spetta solo ad Hamilton.
A quei livelli, quando il consenso sulle doti professionali del personaggio è unanime (sempre tolti dal mazzo gli originali, alcuni dei quali amici miei), decide il diretto interessato.
Io una mezza idea sulle intenzioni del sei volte iridato ce l’ho ma mi mancano le prove e dunque me la tengo per me.
Può anche darsi che sia buona una interpretazione riduttiva della predica emiratina di Don Binotto.
Cioè.
Il suicidio di Interlagos ha talmente fatto incazzare chi comanda a Maranello che si è pensato di mandare un messaggio a Sebastiano e Carletto: occhio, state esagerando, Hamilton è teoricamente sul mercato, datevi una regolata.
May be.
Comunque il romanzo della mia vita è Diario di un curato di campagna, il libro di Bernanos.
Insieme ai manzoniani Promessi Sposi.
Chissà se c’è un nesso.