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Cosa si sa della nuova SF23Leo Turrini - 7 febbraio 2023

Nomina sunt consequentia rerum.
Ovviamente i risultati di una monoposto mica dipendono da una etichetta.
SF23, il codice scelto per la nuova vettura di Leclerc e Sainz, va benissimo, sebbene non sia un tributo alla originalità.
A me non sarebbe dispiaciuto un riferimento alla eredità, storica e spirituale, di Mauro Forghieri, proprio come fu fatto per Gianni Agnelli con la GA del 2003.
Ma ammetto di essere di parte, sull’argomento.
Venendo ai contenuti, della auto che verrà svelata il giorno di San Valentino si sa quanto basta.
Sembra definitivamente risolto il vizio di fragilità che nella passata stagione mandò presto in crisi la power unit.
E questa è una buona notizia, ferma restando la necessità di appurare il livello di prestazione dei concorrenti.
Non ci saranno rivoluzioni concettuali: a Maranello pensano che la “base” 2022 fosse molto buona.
A livello organizzativo, Fred Vasseur sta portando avanti le sue idee: qualcosa sta già cambiando, ma è troppo presto per formulare congetture.
Di sicuro la SF23 nasce con forti ambizioni.
Quanto giustificate, lo scopriremo solo vivendo.