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Cosa ci insegnano i Moschettieri di ValeLeo Turrini - 13 aprile 2023

Divagazione su due ruote, aspettando il Wec a Portimao (per la Ferrari di F1 suggerisco rosari e preci).

E’curiosa, nonché forse istruttiva, la storia dei Boys di Valentino Rossi. Magari ci sta anche qualcosa da imparare, come sotto suggerisce il delirante columnist Roli.

ROLI SCRIPSIT

I Moschettieri del Re di Tavullia

Mi tocca scomodare Dumas (padre) per definire cosa significhi far parte della Academy VR46 e quanto ci sia di Rossi (Valentino e Graziano) negli attuali successi dei piloti italiani nel motomondiale.

Emilia-Romagna, terra de`Mutor (con lieve licenza territoriale per la provincia di Pesaro/Urbino).

Un ragazzino, figlio di un Campione di Moto un po’ pazzo, prova a correre con i kart ma ci vogliono troppi soldi, ripiega sulle minimoto, non costano niente e si corre ovunque. Nel frattempo, si diverte con gli amici a “pistolare” motorini ed ape car per le interminabili sfide tra le curve di Tavullia.

Alessio detto “Uccio” non è buono di andare forte ma è un amico, uno di quelli che se c’è ‘da morire muore lui al tuo posto.

E poi ci sono i babbi, poche parole ma sicure e le mamme….sante.

Un amico del babbo (Virginio Ferrari) ci mette una buona parola e Valentino a 14 anni entra nel team ufficiale Cagiva 125 sp. L’anno dopo vince il titolo di Campione Italiano ed a fine stagione viene consigliato ad Ivano Beggio che lo accoglie in Aprilia dove ottiene il primo stipendio da Pilota ufficiale, su questo avrei un esilarante aneddoto che richiede però un capitolo a parte.

Nel frattempo, Graziano continua a divertirsi ed a divertire gli amici alla cava dove il sabato si tengono interminabili sfide di traverso su moto da cross con gomme slick fino a che Valentino si accorge che è troppo pericoloso e decide quindi di trasferire l’attività presso un terreno di proprietà della famiglia con annesso casolare tipico (dove casualmente nacque la Nonna di Migno) costruendo così la pista permanente oggi visibile sul lato sinistro della provinciale per Tavullia (venendo da Gradara).

Dopo la tragedia del Sic nel 2011 nasce ufficialmente l’Academy nata per guidare e preparare le nuove leve del Motomondiale ma cosa è diventata oggi la VR46?

Dal lato sportivo i risultati sono visibili a tutti, Marco Bezzecchi ha vinto la sua prima gara in Motogp e come Pecco Bagnaia lo scorso anno ha vinto il mondiale ma ricordiamo anche i mondiali in Moto2 vinti da Morbidelli nel 2017 e dello stesso Bagnaia l’anno dopo.

La chiave del successo dove sta?

Ve lo dico io; quella banda di ragazzini scapestrati che impegnano la stazione dei Carabinieri di Riccione un giorno sì e l’altro pure sono cresciuti, hanno studiato, hanno lavorato duro con passione ma soprattutto sono rimasti amici, credetemi, su due ruote passione, coraggio e determinazione hanno ancora un peso enorme.

Tutte le posizioni di vertice dell’azienda sono coperte dagli “ex ragazzi”, l’esempio lampante è Uccio che guida con successo il Team Mooney in Motogp ma anche “Alby” Tebaldi CEO della divisione equipment che segue lo sviluppo dei prodotti a marchio Vr46 e Merchandising.

Dice Bezzecchi D’Artagnan: “Con quelli della VR46 funziona così: c’è sempre uno che vince, ma è sempre come se vincessero tutti”. L’hanno dimostrato  quando Bezzecchi e Marini, con il campione del mondo Pecco Bagnaia e Franco Morbidelli sono andati a aspettare Migno nel parco chiuso per abbracciarlo tutti insieme dopo il meraviglioso terzo posto conquistato nella gara della Moto3 e da casa, un Campione, se la ride sotto i baffi e sa che la sua eredità è ben custodita.

Tutti per uno ed uno per tutti!