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Cinque cose da scoprire in AustraliaLeo Turrini - 7 aprile 2022

Ho bellissimi ricordi di Melbourne.
Il viaggio era infinito, eppure ne valeva la pena.
La prima volta di Schumi in Rosso, nel 1996, in coincidenza con il debutto di Jacques Villeneuve in F1.
La prima volta di Alonso con la Minardi e di Kimi con la Sauber nel 2001.
Raikkonen al top con la Ferrari nel 2007, nel giorno del fragoroso debutto di un certo Lewis Hamilton.
Belle storie, che mi porto dietro.
Stavolta credo ci siano cinque cose da scoprire, down Under in Australia.
La prima è la nuova conformazione del circuito. Sono curioso, al di là delle zone DRS (ah, molto bello il dibattito sul tema).
Seconda cosa: la continuità Ferrari. Giustamente è stato fatto notare da alcuni che, mi pare nel 2018, la Rossa aveva iniziato la stagione vincendo. Poi andò come andò. Qui, anche se è ancora presto, entra in ballo il tema degli sviluppi, con annesso budget cap.
Terzo spunto: Leclerc versus Verstappen. Mi diceva l’amico Trulli conversando su Radio 24: Carletto è già all’altezza di Max, bisogna solo vedere chi reggerà meglio la pressione, se ogni gara fosse un corpo a corpo. Questa potrebbe essere una chiave di lettura della stagione, se le prestazioni di Red Bull e Ferrari restassero vicine.
Poi c’è l’affare Mercedes. Qui io abbasso le mani per manifesta ignoranza. Se il problema tecnico, chiamiamolo così, è risolvibile, beh, già a Melbourne dovremmo vedere l’inversione di tendenza.
Al Mistero Argentato si lega l’ultima curiosità. Due nomi: McLaren e Aston Martin. Hanno la pu Mercedes. Fin qui vanno più piano di Haas e Alfa. La Macca e la Aston hanno sviluppato progetti concettualmente diversi dalla W13. Quanto c’entra, se c’entra, il motore?