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Ciak, con super Ricciardo siamo al TrielloLeo Turrini - 27 maggio 2018

Che barba e che noia, d’accordo.
Forse, però, solo in apparenza.
Mi spiego.
A Montecarlo, salvo Santa Devota al via, tra macchine vicine nelle prestazioni non sorpassi.
E occhio.
Ad un certo punto i primi cinque (5) erano racchiusi in meno di dieci secondi.
Di più.
Vado a memoria.
Era dal 2010 (Ferrari, Red Bull, McLaren) che non c’erano tre macchine in lizza per il titolo.
Ed era dal 2008, credo, che dopo sei gare non avevamo tre piloti con due vittorie a testa (allora, Ham, Kimi e Massa).
Insomma, questo mondiale è un Triello alla Sergio Leone!
Aggiungo.
Ricciardo è stato perfetto anche nella gestione. Sospetto che le sue dinamiche contrattuali e la grullaggine di Verstappen possano essere un ostacolo nella sua caccia al titolo.
Bene Vettel (e anche Raikkonen). Ha corso su Hamilton. Doveva smettere di perdere punti sul Nero. Ha invertito la tendenza. È importante, poi s’intende che sarà una lunga estate agonica. Il verdetto Fia sulla power unit è un motivo di sollievo, dopo di che torniamo sempre al solito discorso.
Vincerà chi sarà più bravo a sviluppare.
Vincerà chi sbaglierà meno.
E i tre Gp di fila (Francia, Austria, Inghilterra), due su tre con la gomma di Barcellona, uhm, sto già male al pensiero.
Ma sarà un Triello e voglio Vettel nei panni di Clint Eastwood.